Napoli, basta mercato: c’è una finale di coppa Italia da vincere

Alzi le mani chi leggendo giornali e siti vari si accorge che la stagione del Napoli non è ancora finita: c’è un appuntamento importante come una finale di coppa Italia, cosa che non accadeva da quindici anni, eppure le cronache non parlano d’altro di mercato.

Questa sera ci sarà la cena di fine stagione con il presidente De Laurentiis che ospiterà giocatori, staff tecnico e dirigenti a Villa D’Angelo come da tradizione: un appuntamento che non distrarrà gli azzurri dalla sfida di domenica sera con la Juventus, una partita storica per la piazza napoletana che non alza un trofeo, è bene ricordarlo, dal 1991. Sono passati ventuno anni, un lasso di tempo che giustificherebbe un’attenzione spasmodica rivolta alla partitissima dell’Olimpico, eppure in città si parla di tutto, tranne che della finale di coppa Italia.

C’è il caso Lavezzi che tiene banco, con i fischi che il San Paolo ha tributato al Pocho e le trattative per la sua cessione; c’è il futuro di Cavani, corteggiato dalla Juventus, e quello di Mazzarri, dato come vicino all’addio: a stare dietro le voci, sembra che il Napoli sia in completo disarmo e che il prossimo anno in maglia azzurra resteranno davvero in pochi. A queste chiacchiere la tifoseria azzurra è abituata: ogni estate, puntuali, si rincorrono le voci di addio dei calciatori più rappresentativi, quasi come se quella partenopea fosse una piazza di provincia. Il problema però è che si stanno anticipando troppo i tempi: si è iniziato prima della fine del campionato, con il Napoli ancora in corsa per un posto Champions, purtroppo poi sfumato, e si sta continuando in questa settimana, a pochi giorni da una partita fondamentale.

Voci, indiscrezioni che arrivano da tutte le parti, addirittura anche da Torino, sponda bianconera, che hanno il solo obiettivo di destabilizzare l’ambiente: è ora invece di dire basta e concentrarci soltanto sull’evento di domenica prossimo. Il chiacchiericcio del calciomercato può attendere: c’è una coppa Italia da conquistare, un trofeo da alzare dopo oltre venti anni di astinenza.

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