Biblioteca Gerolamini, otto video accusano De Caro

È il day after il sequestro della biblioteca dei Girolamini e l’iscrizione nel registro degli indagati del direttore Massimo Marino De Caro, il giorno dopo la mattinata che doveva fare luce sullo storico complesso con l’iniziativa “La verità con i tuoi occhi” organizzata dallo stesso direttore e dal conservatore don Sandro Marsano e che invece ha visto entrare in azione i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale.

De Caro, che ieri si è autosospeso, è al centro delle indagini coordinate dal procuratore Giovanni Melillo e dai pm Michele Fini e Antonella Serio: le accuse sono pesanti e vanno dal peculato alla distruzione di documenti. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è che il direttore della biblioteca abbia trafugato diversi antichi volumi dal complesso dei Girolamini e il sequestro è scattato proprio per impedire che il patrimonio presente continuasse ad essere smembrato.

Ad avvalorare l’ipotesi investigativa ci sarebbero anche otto video provenienti dalle telecamere di sicurezza presenti nella biblioteca: secondo quanto affermano due fratelli che lavorano all’interno del complesso e avevano accesso al sistema di videosorveglianza, l‘ex direttore in varie occasioni avrebbe prelevato nottetempo i libri dagli scaffali e, aiutato da altre persone, li avrebbe caricati su dei veicoli parcheggiati in via Duomo. Nel corso delle indagini sono state eseguite anche alcune perquisizioni sia nell’alloggio riservato a De Caro all’interno del complesso sia nella sua residenza a Verona; perquisite anche le case di padre Marsano. De Caro si dichiara innocente e afferma di “aver piena fiducia nella magistratura” e di aver portato via dalla biblioteca “solo vecchie riviste e carte di nessun valore”.

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