Eto’o-Lavezzi, una coppia capace di far sognare i tifosi di ogni squadra: per quelli del Napoli però ha iniziato ad essere un vero incubo. Se il camerunense non potrà mai essere un obiettivo azzurro, l’argentino è entrato prepotentemente nella lista degli acquisti dell’Anzhi Makhachkala, club del Dagestan che dispone dei soldi che suo ricco proprietario, il magnate russo Suleiman Kerimov. Per lui la clausola rescissoria di 31 milioni di euro fissata nel 2009 da De Laurentiis per il pocho non rappresenta certo un problema, così come sono quasi briciole i sei milioni e cinquecentomila euro netti offerti all’idolo del San Paolo per i prossimi quattro anni se paragonati ai 20 milioni percepiti ogni anno proprio da Eto’o.
L’offerta dell’Anzhi per Lavezzi è di quelle destinate ad agitare i sogni partenopei e a far venir meno le certezze del patron azzurro: De Laurentiis ha sempre detto che i suoi tre tenori non si toccano, ma in presenza di una clausola rescissoria e di una offerta di questa portata (circa il triplo dell’attuale ingaggio dell’argentino) tutto cambia.
Cambia però anche la prospettiva di carriera di Lavezzi: va bene rinunciare a essere idolo di una squadra per diventare un calciatore qualunque, seppur ben pagato, in una delle big d’Europa, ma vale la pena a soli 26 anni andare in un campionato semi-sconosciuto, lontano dalle grandi platee internazionali e soprattutto in una squadra che al momento non ha vinto nulla? Lasciando da parte le questioni logistiche (l’Anzhi vive e si allena a Mosca, mentre gioca in Dagestan), per Lavezzi è in ballo il futuro: farsi affascinare dalla cascata di soldi che i russi sono pronti a far piovere sulla sua testa o scegliere l’amore incondizionato del popolo partenopeo, rinunciando a qualche milione d’euro? Un dubbio a cui un Amleto napoletano avrebbe trovato facilmente risposta.
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