Nuovo attacco dei pirati, sequestrata la petroliera Ievoli in Oman

A soli pochi giorni dalla liberazione della Savina Caylyn, una nuova imbarcazione battente bandiera italiana finisce nelle mani dei pirati. Questa volta l’infausto destino è capitato alla petroliera Enrico Ievoli, appartenente all’azienda napoletana Marnavi SPA, mentre era in navigazione lungo le coste dell’Oman. L’attacco, prontamente segnalato al comando generale delle Capitanerie di Porto, è avvenuto intorno alle ore 5 (ora italiana), mentre la nave si trovava in posizione 18.3N – 57.6E. A bordo della nave, partita da Fujairah in direzione Mediterraneo con un carico di circa 15.750 tonnellate di soda caustica, vi sono 18 uomini, di cui 6 Italiani (tutti di origine siciliana), 5 Ucraini e 7 Indiani. Dalle uniche notizie telefoniche ricevute dal parte del comandante dell’imbarcazione, il catanese Domenico Mesumeci, si è appreso che l‘equipaggio al momento sta bene, nonostante le presenza dei pirati a bordo.

«Secondo quanto sappiamo – ha annunciato l’armatore Domenico Ievoli – la petroliera Ievoli è attualmente in navigazione verso una destinazione sconosciuta, presumiamo la Somalia. A breve andrò a Roma, dove conto di recarmi alla Farnesina per meglio seguire gli sviluppi della vicenda e con la quale già siamo in stretto contatto».

Già nel marzo del 2006, la stessa petroliera Enrico Ievoli era stata presa di mira dai pirati al largo delle coste dello Yemen, nei pressi del golfo di Aden: qui i presunti sequestratori erano in fase di avvicinamento alla nave a bordo di due diversi barchini, ma un intervento tempestivo della fregata Euro appartenete alla Marina Italiana e il sorvolo dell’elicottero militare, servirono da soli a sventare l’attacco.

Al momento, si ha solo l’ufficialità della notizia da parte della Farnesina, mentre non sono note né le future azioni da intraprendere per far fronte al caso, né le condizioni attuali dell’equipaggio, le cui ultime informazioni risalgono alle prime ore di questa mattina.

Intanto parte duro l’attacco contro lo Stato da parte di un parente dei marinai sequestrati, Rita Musumeci, moglie del capitano della petroliera Ievoli: «È una vergogna. Nessuno di questo Stato ci ha chiamato o si è fatto sentire. Loro stanno al caldo, con le loro famiglie. Cosa gli interessa di noi? È assurdo che a darmi le notizie siano i giornalisti. Dalla Farnesina non ci informa nessuno – aggiunge la Musumeci – e i familiari degli altri componenti l’equipaggio sono esattamente nelle mie condizioni. In casi simili – dice – anche solo una parola di conforto è d’aiuto».

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