Le fiamme gialle colpiscono grandi evasori fiscali nel Napoletano

Parliamo continuamente di un’Italia in crisi; di soldi che mancano, di bilanci rossi… Ma i soldi ci sono! La Guardia di Finanza, con le sue continue indagini, lo dimostra continuamente. Nella “Napoli bene” sono stati sequestrati beni equivalenti a decine di milioni di euro. Basta poco per aiutare lo Stato: pagare l’Iva, sistemare i bilanci aziendali, versare i contributi dei lavoratori: praticamente, mettersi in regola con lo Stato. Ma gli imprenditori napoletani sembrano non essere daccordo; non fanno il loro dovere con il fisco, pur avendo ville splendide e interi palazzi di prestigio.

La Guardia di Finanza, avvalendosi del “sequestro equivalente” (procedura attuata nel 2008 e basata sul sequestro di tutti i beni mobili e immobili nascosti al fisco), ha sequestrato meravigliosi beni: una splendida villa a Capri con vista sui Faraglioni (valore quattro milioni di euro); una villa a Salina, una a Rivisondoli, quattro palazzi a Sorrento, complessi a Bacoli con vista mare, ville in via Petrarca, via Orazio, Parco Grifeo, Riviera di Chiaia… Ben quarantuno beni sequestrati, quasi tutte residenze degli evasori, i quali, secondo il sequestro equivalente, possono ancora abitare in queste spendide tenute, conservando solo la “facoltà d’uso”, in quanto proprietà dello Stato, dopo il sequestro.

Gli evasori, all’apparenza, sembrano tutte persone perbene. La Procura della Repubblica diretta dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli, ha tenuto riservati i nomi degli imprenditori, tra i quali ci sono: un commerciante della galleria Umberto I, il titolare di un pastificio della provincia a Nord di Napoli, i responsabili di un cantiere navale di Bagnoli e di una compagnia di navigazione merci di Torre del Greco. Tutti titolari di aziende importantissime per l’economia napoletana ma che non hanno mai pagato le tasse e che ora hanno perso tutto il loro patrimonio.

Trentuno milioni di euro di beni sequestrati (alle ville si aggiungono anche auto, moto, barche, obbligazioni, conti corrente): una cifra da capogiro che potrebbe essere d’aiuto per supportare la crisi economico-finanziaria in cui si trova l’Italia.
 

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