La Commissione UE deciderà giovedì prossimo se attuare la messa in mora all’Italia per la situazione dei rifiuti a Napoli. La lettera è pronta e qualora venga spedita all’Italia avrà due mesi di tempo per reagire. Se ciò non avverrà si passerà alla Corte di giustizia e alle sanzioni dovute.
Bisogna ricordare, però, che questa non è stata una decisione improvvisa da parte della Commissione Europea: Janez Potocnik, commissario Ue all’ambiente, ha messo in guardia più di una volta sulla possibilità di procedere con i meccanismi dell’infrazione. Infatti, già il 4 Marzo 2010, l’ Italia ha subito la prima condanna della Corte di Giustizia Ue per non aver adottato tutte le misure necessarie per smaltire i rifiuti.
Non sembra stupito il vice sindaco di Napoli, Tommaso Sodano, il quale spiega che il piano proposto dalla regione ad Agosto non si conforma con le direttive europee, in quanto prevede un eccesso di inceneritori: “Anomalia, questa, – ha spiegato Sodano – da noi evidenziata e criticata con un dossier di diciotto pagine”. Il vice sindaco, inoltre, fa presente anche le incertezze sulla fase di transizione che vive la Regione, la quale si trova ancora uno stato di criticità. La Regione ha sempre tentato di accedere in prima persona ai fondi comunitari per realizzare impianti di compostaggio, isole ecologiche e impianti di trattative a freddo dei rifiuti. Sodano ha infine mostrato la volontà di voler dialogare con la Commissione Europea per condurre la Campania fuori dall’emergenza rifiuti.
Intanto ritorna l’emergenza roghi a Napoli e in provincia: durante la notte i vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli hanno estinto tredici roghi. Le fiamme hanno interessato maggiormente il centro storico della città, mentre una piccola parte si è concentrata nell’area flegrea, tra Pozzuoli e Quarto. Ben diciotto squadre dei vigili del fuoco si sono mobilitate stanotte e sono state costrette a fronteggiare le fiamme, appiccate da ignoti tra via Arenaccia, corso Meridionale, Calata Capodichino e nel quartiere Pianura.
