George Michael, un’orchestra di emozioni

Nell’acerba quanto approssimata cornice dell’Acciaieria Sonora di Bagnoli, ieri sera il grande George Michael ha dato il meglio di sè. Un tripudio di emozioni, una voce che scivola sulla pelle sensuale e voluttuosa, un’energia che spunta all’improvviso nel primo bis giocato a tavolino: questo in breve il resoconto di uno degli eventi più attesi in Italia, il Symphonica The Orchestral Tour, che, quasi per un caso fortuito, ha toccato la nostra città.

Accompagnato da un‘orchestra di 41 elementi, il cantante ha proposto un potpourri di brani alternando ritmi dolci e malinconici a poche ma coinvolgenti scariche di adrenalina musicale, seguendo un mix sospeso fra swing, l’immancabile pop e un sussurrato jazz. Kissing a Fool, Trought, Praying for time sono solo alcune delle canzoni storiche magistralmente interpretate sul palco ieri sera da un George Michael in piena forma, nonostante, durante il precedente tour del 2008 “25 Live”, avesse annunciato di non volersi più esibire in tournée. Immancabili le cover alle quali George ha prestato la sua voce, come la famosissima Roxenne dei Police e Going to a Town e la toccante Love is a losing game di Amy Winehouse, interpretata mentre sul led di fondo si scioglievano immagini della giovane artista recentemente finita.

La scena molto sobria è stata un’elegante mescita di luci ed immagini ad alta risoluzione, che hanno accompagnato in crescendo la musica e le note, disegnando talvolta temi astratti, talvolta immagini reali rubate alla vita reale, come durante l’interpretazione di “John & Elvis”, quando sciorinate in sequenza dissolta sono apparsi frammenti di storia recente, da Nelson Mandela ai Beatles, passando per il matrimonio di Lady Diana. Due i bis, entrambi già preventivati, ma che hanno permesso ad una gran folla di fiondarsi sotto il palco per meglio poter ammirare il proprio idolo. Nel primo bis il cantante ha sfoderato tutta la sua energia con un medley delle sue più famose hit, Amazing – I’m your man – Freedom, in un crescendo di consensi. Il secondo bis è stato invece un saluto soft, con la romantica I remember you. E così, mentre sul palco rimane l’orchestra a suonare, di lontano si scorge l’auto super blindata del nostro George che sgattaiola fra gli scheletri di archeologia industriale.

Concerto meraviglioso, se non fosse stato per l’Accieria Sonora che appare più come un‘arena per galli da combattimento che un luogo adatto ad ospitare un evento di portata internazionale, con una organizzazione da molti definita “scandalosa”: chissà cosa ne avrà pensato George….

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