Le Iene rapinate a Casoria durante un servizio sulle pompe funebri

Ieri a Casoria, in tarda mattinata, la troupe della famosa trasmissione televisiva di Italia 1, Le Iene, è stata vittima di un furto da parte di un uomo 40enne immediatamente identificato ed arrestato. Giulio Golia, storico inviato del programma, e la sua collega Alessandra Frigo erano a Casoria per realizzare un’inchiesta sugli abusi delle aziende funebri locali a danno dei parenti dei defunti. La situazione di sciacallaggio del dolore è già stata resa nota più volte al grande pubblico con precedenti servizi realizzati da altri giornalisti de Le Iene.

Durante un’intervista ad uno dei titoli della pompe funebri di Casoria, un uomo sui 40 anni, si è avvicinato al cineoperatore e gli ha sottratto la videocamera dandosi immediatamente alla fuga. Fulminea la denuncia alle autorità che, nel giro di qualche ora, hanno individuato ed arrestato il rapinatore.

In molti però, hanno subito sospettato che si trattasse di un furto pre – organizzato in accordo con la troupe, considerando che casi del genere sono già capitati, organizzati spesso da tv straniere, che hanno pagato persone comuni per inscenare uno scippo o simile e denigrare così ancora più lo stato delle cose a Napoli.
Altri commenti, invece, sostengono che il furto sia stato invece un escamotage, pensato dalle comuni maestranze delle pompe funebri, per distrarre l’intento giornalistico di completare un servizio di denuncia sullo stato attuale delle cose.

Qualunque sia la verità, furto vero o finto che sia, di sicuro il problema rimane ed è drammaticamente reale. Il traffico di interessi che sussiste nel mercato delle pompe funebri, è una situazione ormai epocale e che non mira a nessun cambiamento. Un commento anonimo sulla versione on line del giornale Il Mattino recita: “A Casoria è vietato morire! Un funerale costa sui 10.000€. Una sola agenzia che detta legge. Possibile che nessuno possa fare niente? Le forze dell’ordine, i magistrati, il comune, e tutti gli altri enti predisposti a tali accertamenti non sanno che questo signore decide lui i prezzi? Si lo so, adesso direte… la camorra ecc., ma noi cittadini onesti quando vogliamo svegliarci da questo incubo? Il furto della telecamera è stato preparato apposta per intimorire Giulio e la sua troupe.”
Un grido di disperazione, quasi un appello, per una situazione che vuole e deve cambiare.

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