Acerra: in fin di vita per un colpo di clacson

Accoltellato per un colpo di clacson di troppo, un uomo è ricoverato e in fin di vita. Un banale diverbio è finito in tragedia, ad Acerra: un 56enne è stato accoltellato ed è attualmente ricoverato in fin di vita all’ospedale Cardarelli di Napoli. Giovanni Santoro e suo figlio Giacomo, 33enne, sono stati aggrediti giovedì pomeriggio da un 37enne, Gennaro Vanzanella, in seguito ad una banale lite per un colpo di clacson. Padre e figlio, entrambi aggrediti con un grosso coltello da cucina, erano stati soccorsi alla clinica Villa dei Fiori di Acerra, prima che Santoro venisse trasportato d’urgenza al Cardarelli di Napoli.

Secondo la ricostruzione dei militari, Giovanni e Giacomo Santoro, padre e figlio residenti ad Acerra, erano a bordo di un’auto quando avevano iniziato a suonare ripetutamente il clacson della vettura per chiedere a Vanzanella, autotrasportatore, di spostare il mezzo, parcheggiato, probabilmente, in modo da ostacolare il passaggio.

Nonostante alcuni particolari siano ancora da accertare, sembra chiaro che l’unico motivo per cui il camionista abbia accoltellato i due sia dovuto, principalmente, ai ripetuti colpi di clacson. All’arrivo di Vanzanella, infatti, padre e figlio scendevano dalla propria vettura e per i tre iniziava un lungo alterco verbale, seguito da uno scontro fisico finito ben presto in tragedia. Il camionista, infatti, si è difeso con un grosso coltello da cucina con cui ha colpito padre e figlio. Le condizioni di Santoro sono apparse subito molto gravi: dalla clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove entrambe le vittime erano state portate d’urgenza, il 56enne è stato trasferito all’ospedale Cardarelli di Napoli. In fin di vita, Santoro è ricoverato per una ferita lacero contusa penetrante all’emitorace destro. Suo figlio Giacomo è stato dimesso con prognosi di dieci giorni per una ferita lacero contusa alla regione scapolare sinistra.

Il camionista, incensurato, si era dato alla fuga subito dopo aver accoltellato le due vittime. I carabinieri sono riusciti a rintracciarlo non molto lontano dal luogo dell’aggressione.

 

 

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