A Barcellona Il Napoli torna sulla terra

Ogni favola che si rispetti ha bisogno del suo lieto fine e quasi sempre con una morale da insegnare. Tutto sembrava bellissimo: una campagna acquisti scoppiettante, le voci di partenze eccellenti che poi si son rivelate false per la gioia dei tifosi ed infine la trasferta del tempio del calcio mondiale: il Camp Nou, il regno di Messi e compagni, la casa della squadra più forte del mondo…brividi solo a pensarci.

L’invito da parte del Barcellona a partecipare al trofeo Gamper, aveva portato in città un fermento particolare, quasi si trattasse di una consacrazione che mancava, per collocare il Napoli nuovamente tra le squadre più forti d’Europa, il che potrebbe essere anche vero e la Champions Leauge, i cui sorteggi sono a breve (25 agosto) è il banco di prova più duro, per misurare le ambizioni del Napoli, del suo presidente e dei suoi tifosi.

La partita di per se non è stata emozionante ed il passivo di cinque a zero, sembrerebbe anche un po’ eccessivo ma, di fronte allo strapotere territoriale del Barcellona, portato avanti con un possesso palla quasi snervante, che ti verrebbe voglia di sparare il tuo avversario pur di fermarlo, nessuna giustificazione è valida. Eppure Mazzarri lo aveva detto, che avremmo visto il Napoli solo per una trentina di minuti, perché la preparazione atletica, in vista del lungo campionato, in questo periodo si sente e non poco nelle gambe degli azzurri, mentre il Barca è gia in forma campionato. In effetti per i primi venticinque minuti, Napoli e Barcellona, si son giocati la partita alla pari e la straordinaria acrobazia di Cavani dopo dieci minuti (rovesciata con palla in rete e gol annullato per fuorigioco), aveva fatto andare in fibrillazione più di un cuore, a ciò si potrebbe aggiungere il fatto che la prima conclusione a porta del Barca, è avvenuta intorno al trentesimo, con Fabregas che da pochi metri ha sparato fuori. Tutto sommato un buon Napoli. Poi il Barcellona di Guardiola, che nel primo tempo era senza Messi e Xavi, ha iniziato a macinare il suo solito gioco, con la palla incollata ai piedi dei giocatori, che gira da una parte all’altra del campo senza che tu possa toccarla, fino a quando non sono arrivati i primi due gol, di cui il secondo in netto fuorigioco che l’arbitro di “casa” in quanto catalano, non ha visto assolutamente.

Da quel momento in poi la tenuta fisica degli azzurri, ha iniziato a diminuire e i blaugrana sono diventati i padroni del campo e piano piano, grazie anche all’ingresso di uno straordinario Leonel Messi, hanno trovato il tempo di mettere a segno altre tre reti, fino ad arrivare ad un totale di cinque e non sono bastati i circa ottomila tifosi che hanno seguito il Napoli fino a Barcellona, per i quali, rimarrà comunque la soddisfazione di aver visto i propri beniamini,scendere in campo in quello che si potrebbe definire un assaggio di Champions estivo. Mazzarri ha ancora qualcosa da registrare nella squadra visto che la difesa, ha evidenziato alcune allarmanti amnesie, lasciando delle praterie centrali nelle quali i corridori catalani hanno impazzato in lungo e largo. Buona invece la prova di Dzemaili e un po’ meno quella di Inler; Hamsik si è rivelato un fantasma, mentre il pocho ha brillato a tratti. Il matador invece sembra non aver risentito della coppa America, anche se gradualmente è calato insieme a tutta la squadra. Qualche preoccupazione resta per le condizioni di Britos, uscito dal campo per infortunio e sostituito da Aronica, che si è tolto la soddisfazione di giocare contro il Barcellona, come il suo compagno Grava, al quale è stata concessa anche lui l’occasione di saggiare il manto erboso del Camp Nou.

Il campionato è alle porte ed un’altra settimana resta al Napoli per ritrovare la lucidità necessaria e lo smalto atletico, oer iniziare nel migliore dei modi, una stagione che potrebbe presentarsi ricca di soddisfazioni e che vedrà il Napoli impegnato in due fronti micidiali, campionato e Champions….

Quasta è la stagione della consacrazione, lo sa bene De Laurentiis, lo sa benissimo Mazzarri, adesso sta solo a lui farlo capire anche ai suoi giocatori e quindi avanti Napoli, Barcellona è alle spalle, ma il futuro è tutto da scrivere.

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