De Magistris, i rifiuti ed una Napoli diversa

Non si è presentato certo come il nuovo Obama, o il messia che tutto risolve con un batter di mani, eppure il nuovo sindaco di Napoli Luigi e Magistris, ha tanta voglia di cambiare il volto di una città, oramai martoriata da immondizia, inciviltà e criminalità. Lui la sua campagna elettorale l’ha fatta stando per strada ed ascoltando i reali problemi della gente, problemi decennali che nessuno prima di lui ha mai tentato di risolvere, o alle volte non ha avuto la capacità di risolverli, perché qui a Napoli anche per tappare un buco in una strada, scatta un business milionario. Allora il neo sindaco prova una strada diversa, quella della legalità e della trasparenza, chiamando a sé come vice sindaco Tommaso Sodano, l’uomo dell’inchiesta contro Impregilo e il termovalorizzatore truffa, che ancora lascia sul campo (anzi nei campi) di Taverna del Re, tonnellate di eco balle che di ecologico non hanno assolutamente nulla. Fa bene De Magistris ad insistere che una Napoli diversa è possibile, fa bene a crederci, ma sta ai Napoletani sostenere ciò che di buono il sindaco deciderà di fare. L’ex magistrato, balzato alle cronache nazionali per aver provato ad indagare su Mastella, ha fatto della legalità uno dei punti fermi per risollevare Napoli, ma al momento deve battersi su più fronti molto contorti, la cui soluzione è ancora lontana. Ma lui ci crede e con lui dobbiamo crederci tutti, per rimettere Napoli nel giusto posto dello scacchiere internazionale, quale grande capitale del sud e metropoli europea.

L’incontro con Berlusconi – Il ventuno Luglio, questa la data indicata dal sindaco a Gianni Letta per poter incontrare il Premier Silvio Berlusconi, al quale vuole far capire che il problema di Napoli è un problema di interesse nazionale e lo Stato deve fare la sua parte in maniera concreta, gettando le basi per una risoluzione definitiva del problema rifiuti, che passi anche dalla modifica della legge che toglie ai comuni la competenza in materia di smaltimento dei rifiuti. Sì, perché De Magistris in tal senso ha le idee chiare: niente inceneritori, ma altre tecnologie per il trattamento della frazione secca e, di conseguenza, niente discariche, quando il ciclo virtuoso dei rifiuti andrà a pieno regime. Non soltanto il Premier, però: in questi giorni infatti ha già incontrato il ministro Prestigiacomo, con la quale ha fissato i presupposti per alcuni progetti di natura ambientale, poi il ministro dei Beni Culturali Galan, al quale ha esposto una serie di idee.

Forum delle Culture e Coppa America – La risoluzione del problema rifiuti è solo una tappa per il rilancio della città; in vista c’è il Forum delle Culture 2013, che si terrà proprio a Napoli e che può rappresentare davvero l’opportunità per cambiare la città. Ma il sindaco va oltre e nell’incontro che avrà col Premier vuole strappare al Governo la promessa di aiuto per far arrivare quella tanto sospirata Coppa America, che qualche hanno fa fu soltanto sfiorata. Per far ciò il sindaco avrebbe intenzione di creare un tavolo permanente per Napoli a Palazzo Chigi, per arrivare direttamente lì dove la politica prende le sue decisioni, talvolta senza nemmeno ascoltare i diretti interessati.

I napoletani devono crederci e dare loro per primi segnali di volontà di cambiamento, proprio come è avvenuto a Forcella, dove il papà di Annalisa Durante, la ragazza uccisa per errore in un agguato di Camorra, si è reso portavoce della gente del posto ed ha organizzato la raccolta differenziata nella sua zona, raccogliendo più di ottocento firme, per chiedere l’avvio della raccolta spinta e nuovi contenitori per depositare il frutto della differenziata. Un esempio di auto organizzazione popolare che dovrebbe essere preso a modello anche per gli altri quartieri popolari di Napoli. Anche dal cemento possono nascere fiori, speriamo che i semi  gettati da De Magistris facciano rifiorire Napoli ed i Napoletani.

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