Capri: “Anema e core” sigillato a Guido Lembo

Gli hanno sigillato il cuore e pure l’anima, ma lui spera che sia per poco, tanto poco da farcela per l’inaugurazione della stagione estiva. Guido Lembo, proprietario del locale più “in” di Capri e tra i più frequentati in Italia da una clientela VIP (ma non solo) internazionale, ha dovuto chiudere i battenti della sua taverna “Anema e core” nella notte tra venerdì e sabato scorsi per il provvedimento di sequestro giudiziario – temporaneo, precisa il suo avvocato Mario Coppola – disposto dal pm Giovanni Corona, della Procura di Napoli. La polizia è sbarcata sull’isola e con un vero e proprio blitz notturno ha fatto irruzione intorno all’una, intimando ai clienti di lasciare il locale. Pare, tuttavia, secondo le dichiarazioni dello stesso Lembo, che non si sia proceduto con lo sgombero immediato ma che gli sia stato consentito di proseguire la movida fino alle 4, momento in cui, dopo un normale defluire degli ospiti, sarebbero stati apposti i sigilli sulla porta d’ingresso.

Il provvedimento segue alla verifica, effettuata sei mesi fa, di mancato adeguamento e/o mancata certificazione relativi a norme di sicurezza previste per pubblici esercizi e inerenti ai sistemi antincendio e di illuminazione di sicurezza, nonché di condizionamento e di aerazione. Lavori di adeguamento, dunque, sollecitati dalla polizia giudiziaria sei mesi fa e non ancora compiuti al momento dell’ispezione effettuata sabato scorso; lavori tuttavia commissionati e affidati, secondo le dichiarazioni di Lembo, a ditte in forte ritardo sui termini di consegna.

Il gestore è stato duramente colpito dalle modalità del blitz, lamentando di essere stato trattato alla stregua di un criminale: “No, non dovevano fare questo a un locale che è simbolo della musica e della pulizia. Sono arrivati in forze come se qui si spacciasse droga. E invece tutto questo clamore e questo spiegamento di forze per problemi amministrativi legati alla normativa sulla sicurezza ai quali stavamo gia’ adempiendo. E’ incredibile, sono allibito. Non ho retto all’emozione. Sono svenuto, adesso sto ancora male. E’ un colpo durissimo, – aggiunge – ho combattuto con un cancro ma mai mi sarei aspettato di essere trattato come un criminale. Mi chiedo: ma con tutti i camorristi che ci sono in giro, con tutta la droga che circola, devono impegnarsi in modo così plateale per una vicenda di carte, legata ad adempimenti burocratici?”

Purtroppo, come la cronaca tristemente ci insegna, vicende di questo genere restano legate alle carte e agli adempimenti burocratici solo finché non ci scappa il morto; di conseguenza apprezziamo di più le rassicurazioni del legale Coppola: “Rispettiamo il lavoro della Procura e siamo fiduciosi su una risoluzione tempestiva. La stagione estiva della Taverna “Anema e core” non è a rischio: riprenderà non appena verranno effettuati i lavori richiesti dalla magistratura”.

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