Rapina al Vomero: paura per gli eredi di Nicolardi ed E.A. Mario

Ieri mattina una famiglia residente nel quartiere Vomero, in via Nicolardi, ha vissuto un vero e proprio incubo quando, alle nove del mattino, quattro malviventi a volto coperto sono riusciti ad entrare in casa. I criminali sono entrati dalla porta di servizio senza nemmeno il disturbo di doverla scassinare: erano infatti muniti di una chiave con cui hanno aperto senza alcuna difficoltà. Certo si è trattato di un “colpo sicuro” visto che le vittime sono persone conosciute nel quartiere: si tratta, infatti, dei discendenti del famoso poeta e giornalista Edoardo Nicolardi e del celebre paroliere E.A. Mario: suoi i testi di moltissime canzoni entrate nella tradizione italiana come “La leggenda del Piave”. Al momento della rapina, oltre al sig. Nicolardi, c’erano la moglie, la figlia maggiore e la nonna. Mentre i ladri saccheggiavano l’abitazione, la famiglia è stata tenuta in ostaggio per un’ora, la sig.ra Nicolardi è stata malmenata e legata per poi essere segregata in uno stanzino. Le altre due donne sono state, invece, rinchiuse in bagno. Fuori dalle porte due dei malviventi controllavano che nessuna di loro uscisse, mentre gli altri due, costringendo il sig. Nicolardi a collaborare, portavano via ogni cosa: fedi, gioielli, un telefonino e circa 30 orologi firmati, il tutto per un valore di oltre 100mila euro. Dalle parole pronunciate dal padrone di casa all’arrivo delle forze dell’ordine, si intuisce facilmente il terrore provato durante quella lunghissima ora, la paura per la sua vita e per quella dei suoi familiari e l’impotenza di fronte ad una rapina avvenuta in casa propria davanti ai propri occhi.

È evidente che i ladri avessero puntato casa Nicolardi vista la chiave in loro possesso: resta solo da capire come se la siano procurata. Potrebbe trattarsi di persone in qualche modo vicine alla famiglia che hanno avuto occasione di duplicare la chiave dell’appartamento o potrebbero essere criminali di professione che hanno trovato il modo per clonarla. Per ora la polizia continua ad indagare.

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