Campagna elettorale da dopoguerra: pane gratis nei quartieri di Napoli

pagnotte gratis L’iniziativa desta qualche critica: due politici appartenenti a partiti di destra hanno organizzato una distribuzione gratuita di pagnotte in alcuni quartieri di Napoli. In particolare, il quartiere Vicaria si riempie di giovani intenti a distribuire pane ben avvolto in un volantino elettorale. Da qui, la bizzarra trovata smette di ricevere consensi ironici, lasciando spazio a critiche, stando almeno a quanto si dice nei quartieri stessi. I commercianti e i residenti, infatti, lamentano l’immagine da dopoguerra che i candidati Vincenzo Caniglia, del partito Noi Sud, e Luigi Cella, de La Destra, contribuiscono a dipingere in questi giorni. Cella, titolare – ironia della sorte – di un’azienda di panificazione napoletana, è in lizza per un posto presso la municipalità di Poggioreale, mentre Caniglia per l’assembla comunale. Mentre i residenti sembrano poco entusiasti della trovata, i politici spiegano cosa si vuole esprimere con l’elegante gesto di regalare pane tra i quartieri: l’iniziativa vuole contrastare simbolicamente gli abusivi e i forni della camorra.

“L’ultimo servizio de Le Iene su Napoli ha evidenziato un’annosa problematica che investe tutto il settore della panificazione in città. Sono troppi gli abusivi, gli improvvisati o chi, senza scrupoli, produce pane, nel migliore dei casi senza i dovuti accorgimenti in materia igienico-sanitaria”, ha spiegato Vincenzo Caniglia de La Destra. Luigi Cella di Noi Sud aggiunge: “Il pane che distribuiamo viene prodotto con i vecchi metodi di panificazione, ovvero grano biologico macinato a pietra, cotto in forni a gas di ultima generazione che permettono di poter offrire un prodotto di alta qualità a costi competitivi”. Ai detrattori che bollano la distribuzione gratuita del pane per soli scopi elettorali, entrambi assicurano: “Non abbiamo bisogno di iniziative del genere per ottenere consensi, sono logiche che non ci appartengono”.

vicaria

Il malcontento dei commercianti del quartiere, però, nasceva proprio dalla presenza del volantino elettorale, oltre, forse, all’impressione non particolarmente edificante della realtà raffigurata.

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