Rincaro biglietto UNICO: la protesta continua

In questo periodo sembra che tutti i mali siano di casa a Napoli. Accanto alla nuova ennesima emergenza rifiuti, da circa un mese una nuova tegola si sta abbattendo sulle teste dei cittadini: il rincaro dei biglietti UNICO. E’ da quasi un mese infatti, che il malumore dei pendolari di tutti i mezzi pubblici d Napoli e provincia, stava iniziando a crescere, fino ad arrivare alla creazione del comitato “IO IL BIGLIETTO NON LO FACCIO”, che racchiude in se numerose realtà, in maggioranza studenti, sicuramente tra i più colpiti dal rincaro dei biglietti, perché per loro l’utilizzo dei mezzi pubblici è necessario per raggiungere le scuole e le università. Il fatto stesso che per la stragrande maggioranza di loro, l’utilizzo dei mezzi pubblici al posto delle auto e dei motorini, è non solo fondamentale, ma anche un grande segno di civiltà e di rispetto per l’ambiente, sono forse tra i più sensibili ed allo stesso tempo i più decisi a portare avanti la protesta contro il caro-biglietto fino alla fine.
Ieri pomeriggio un’altra fase della protesta è andata in scena all’interno della stazione della ferrovia S.E.P.S.A, di Montesanto, capolinea delle due linee della cumana e della circumflegrea. Alle 18:30 un gruppo di manifestanti ha dato vita ad un momento di protesta, prima bloccando le obliteratrici della stazione ed aprendo i varchi elettronici, per consentire ai pendolari di accedere alle banchine dei treni senza fare il biglietto, poi hanno dato vita ad una pubblica assemblea per cercare di sensibilizzare ulteriormente i pendolari, sulla gravità che un aumento del biglietto, comporta sulle spalle dei lavoratori che quotidianamente prendono il treno, dei giovani e dei disoccupati, sicuramente i più penalizzati dall’aumento. Per più di un’ora, circa un centinaio di persone ha poi bloccato i binari sia della cumana che della circumflegrea, interrompendo di fatto il servizio ferroviario. I manifestanti contestano non solo un ingiustificato aumento del titolo di viaggio, ma anche le decennali carenze che il servizio pubblico ha, in particolar modo quello delle ferrovie S.E.P.S.A, sulle cui rotaie continuano a viaggiare anche treni che ormai hanno una discreta età e che potrebbero essere sostituiti da mezzi nuovi e più confortevoli, se si considera che spesso dal capolinea napoletano di Montesanto, partono treni con direzione Campi Flegrei, talvolta riempiti fino all’ultimo centimetro disponibile, con gravi difficoltà e rischi in termini di sicurezza non solo per i bambini e gli anziani che prendono il treno, ma anche per tutti i viaggiatori, che da troppi anni subiscono i disagi senza mai protestare.

Fortunatamente tutto si è svolto con grande civiltà e partecipazione da parte anche dei pendolari, che in generale, tranne qualche rara eccezione, hanno compreso ed accettato, il disagio del blocco del servizio, perché si sono resi conto, fortunatamente, che il problema non appartiene solamente ai manifestanti che si sono riuniti a Montesanto, ma che il problema è di tutti e che soltanto uniti, insieme ai lavoratori stessi del servizio pubblico, si può far tornare la Regione Campania sui suoi passi, costringendola magari, prima a potenziare il servizio e poi a migliorarne la qualità, cercando di portarlo quantomeno vicino agli standard con cui sono abituati a viaggiare le centinaia di migliaia di turisti che, nonostante tutti i disagi, continuano a venire a Napoli. Ma non finisce qui poiché il comitato “IO IL BIGLIETTO NON LO FACCIO” ha già annunciato che verranno portate avanti ancora forme di protesta nei prossimi giorni, con la speranza di portare a casa un risultato positivo, che davvero può giovare sulle tasche degli onesti lavoratori.

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