In questo periodo sembra che tutti i mali siano di casa a Napoli. Accanto alla nuova ennesima emergenza rifiuti, da circa un mese una nuova tegola si sta abbattendo sulle teste dei cittadini: il rincaro dei biglietti UNICO. E’ da quasi un mese infatti, che il malumore dei pendolari di tutti i mezzi pubblici d Napoli e provincia, stava iniziando a crescere, fino ad arrivare alla creazione del comitato “IO IL BIGLIETTO NON LO FACCIO”, che racchiude in se numerose realtà, in maggioranza studenti, sicuramente tra i più colpiti dal rincaro dei biglietti, perché per loro l’utilizzo dei mezzi pubblici è necessario per raggiungere le scuole e le università. Il fatto stesso che per la stragrande maggioranza di loro, l’utilizzo dei mezzi pubblici al posto delle auto e dei motorini, è non solo fondamentale, ma anche un grande segno di civiltà e di rispetto per l’ambiente, sono forse tra i più sensibili ed allo stesso tempo i più decisi a portare avanti la protesta contro il caro-biglietto fino alla fine.
Fortunatamente tutto si è svolto con grande civiltà e partecipazione da parte anche dei pendolari, che in generale, tranne qualche rara eccezione, hanno compreso ed accettato, il disagio del blocco del servizio, perché si sono resi conto, fortunatamente, che il problema non appartiene solamente ai manifestanti che si sono riuniti a Montesanto, ma che il problema è di tutti e che soltanto uniti, insieme ai lavoratori stessi del servizio pubblico, si può far tornare la Regione Campania sui suoi passi, costringendola magari, prima a potenziare il servizio e poi a migliorarne la qualità, cercando di portarlo quantomeno vicino agli standard con cui sono abituati a viaggiare le centinaia di migliaia di turisti che, nonostante tutti i disagi, continuano a venire a Napoli. Ma non finisce qui poiché il comitato “IO IL BIGLIETTO NON LO FACCIO” ha già annunciato che verranno portate avanti ancora forme di protesta nei prossimi giorni, con la speranza di portare a casa un risultato positivo, che davvero può giovare sulle tasche degli onesti lavoratori.