Abusi in gita: il caso di Posillipo finisce in Parlamento

bullismo Il caso dello stupro avvenuto in gita ai danni di un tredicenne finisce in Parlamento con un’interrogazione indirizzata al ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. Le indagini proseguono, si cerca di far luce sull’enorme disagio sentito, probabilmente, da sette ragazzini che non trovano altro svago migliore che abusare di un loro compagno di classe, un tredicenne. Ieri l’interrogazione parlamentare è stata firmata da numerosi deputati del Pdl. La terribile vicenda è avvenuta in Puglia, dove la terza media dell’istituto Cimarosa di Posillipo si era recata per una gita scolastica. L’aspetto forse più inquietante della vicenda è rappresentata dall’omertà: gli inquirenti guardano all’intero corpo docenti, dirigente scolastico su tutti. La madre della vittima, infatti, aveva denunciato l’accaduto alla preside, che aveva pensato bene di temporeggiare prima che la storia finisse sui giornali. Un tentativo vago di lavare i panni sporchi in casa, si pensa, ma il passaparola si estese facilmente in tutto l’istituto e nel quartiere, finché furono i carabinieri stessi a mettere nero su bianco.

La preside dell’istituto ha poi parlato di un gioco finito male, due dei sette ragazzi hanno scritto una lettera di scuse indirizzate al tredicenne, che aveva subito gli abusi per due notti di seguito.

Il deputato Paolo Russo, vice coordinatore vicario del Pdl di Napoli, firma ora un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro Gelmini per far luce proprio sulle responsabilità e la mancata tutela da parte degli insegnanti: erano in otto ad accompagnare i ragazzini in gita. Tra i sottoscrittori, deputati del Pdl come Angelino Alfano e Alessandra Mussolini.

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Con tale intervento si intende chiedere conto della responsabilità dei professori, ma anche verificare “le preoccupanti minimizzazioni del dirigente scolastico”, fino alla domanda cruciale, ovvero perché “siano trascorsi molti giorni prima che del gravissimo episodio fossero informati le forze dell’ordine ed i vertici scolastici regionali”. Per ora, i sette colpevoli del terribile atto di bullismo sono stati espulsi dall’istituto.

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