Avellino: subisce estrazione dente, torna a casa e muore

dentista
Un trentenne di Santa Lucia di Serino, provincia di Avellino, è morto in seguito all’estrazione di un molare.

A distanza di tre ore dall’intervento, Antonio Preziosi, affetto da non precisate patologie e invalido, ha iniziato ad accusare difficoltà respiratorie poco prima di morire.

La salma è a disposizione dei medici legali per un esame autoptico: si cerca di capire cosa abbia provocato il decesso, seguito ad un banale intervento dentistico.

Il dentista di fiducia, alla luce delle patologie di cui il trentenne soffriva, aveva consigliato ai familiari di Antonio di rivolgersi presso una clinica avellinese specializzata.

Il medico che ha eseguito l’operazione, martedì scorso, aveva disposto l’intervento di un’anestesista.

Mezz’ora per l’estrazione del molare, quasi un’ora perché il ragazzo riprendesse coscienza, poi di nuovo a casa.

Qualche ora dopo iniziano a palesarsi gravi difficoltà respiratorie. Chiamato immediatamente il 118, l’ambulanza arriverà troppo tardi, giusto in tempo per costatarne il decesso.

ambulanza

Segnalato il caso presso la Procura di Avellino, la salma è stata sequestrata per gli esami autoptici, motivo per il quale le esequie non saranno organizzate prima di qualche settimana.

I medici che avevano eseguito l’intervento hanno escluso prontamente ogni responsabilità diretta in merito alla morte del trentenne, ma per ora sono iscritti nel registro degli indagati. Sarà solo l’autopsia a stabilire le cause del decesso, tra le quali non si esclude che sia stata proprio l’anestesia ad influire nell’arresto cardiaco.

Ad ascoltare lo specialista e l’anestesista, i militari dell’Arma, coordinati dal maresciallo Michele Liccardi, che hanno interrogato anche vari testimoni per ricostruire le ultime ore di Antonio.

Sia il piccolo paese di Santa Lucia di Serino, sia, ovviamente, i familiari, sono sconvolti per la terribile e totalmente inaspettata tragedia, vista, soprattutto, la banalità dell’intervento cui si era sottoposta la vittima.

Erano giorni che il dente non lasciava alcuna tregua al ragazzo, il quale aveva voluto che i genitori lo accompagnassero dal dentista di fiducia.

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