Capri: una legge vieterà i rumori

capri
Un’ordinanza proteggerà Capri dai rumori molesti.

È quanto stabilito dalla neo comandante Marica Avellino: nei mesi estivi, ma anche nel periodo precedente e successivo, le macchine agricole rumorose e tutte le apparecchiature edili che possono provocare rumore (e quindi turbare la quiete pubblica) saranno bandite.

Giardinieri e muratori possono lavorare solo in determinate fasce orarie, tranne che ad agosto: per il mese più rovente dell’anno, l’uso delle macchine è totalmente vietato.

Secondo le specifiche indicazioni fornite dall’amministrazione comunale, con a capo Ciro Lembo, ai vacanzieri è assicurata la quiete più totale ma, diversamente, i lavoratori si trovano nel panico.

Mentre gli imprenditori edili tuonano -“La nostra attività rischia la paralisi”-, vengono già dettate le fasce orarie previste per quest’estate.

macchina agricola

Dal 1 aprile al 31 luglio e dal 1 settembre al 31 ottobre, gli strumenti di lavoro agricolo sono utilizzabili solo per quattro ore al giorno: dalle 12 alle 14 e dalle 18 alle 20.

Le attività edili, invece, eseguiranno i propri lavori per quattro ore al giorno, organizzate nelle fasce che vanno dalle 9 alle 13 (a Marina Grande) e dalle 8 alle 20 (per tutte le altre zone).

L’isola non è nuova a questo tipo di decisioni: un emendamento anti rumori era stato già diffuso nel 1999, ma di entità notevolmente minore.

I giardinieri sono allarmati al punto da chiedere l’annullamento dell’ordinanza o, quanto meno, una revisione con la quale si possa scendere a compromessi. Lavorare per così poche ore e per sei mesi continui, a eccezione di agosto in cui sarà totalmente vietato l’uso delle macchine, rappresenterà un duro colpo per l’economia, almeno in merito ai campi interessati.

Il sindaco avrà la possibilità di concedere eventuali deroghe per lavori straordinari, ma l’ordinanza fa discutere ed è destinata ad imprimere un forte blocco a numerosi lavoratori.

In caso di infrazioni, poi, sono previste sanzioni che vanno da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro.

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