Napoli Brescia: la rabbia di Mazzarri

Un’altra domenica da mandare giù e che ti lascia l’amaro in bocca, per una partita che tutti si aspettavano tranquilla. Doveva essere la partita che cancellava Milano ed invece un’altra lombarda ci ha rovinato la festa. Quella con il Brescia può essere messa nell’archivio come un’altra partita maledetta, in cui sfortuna, l’arbitro Mazzoleni ed anche l’ennesimo danno procurato dall’assenza di Lavezzi la faranno archiviare come una di quelle da cancellare. Oggi davvero tutto è andato storto, perché il Napoli, almeno nel primo tempo ed agli inizi del secondo tempo, ha provato a vincere, ha attaccato, ma non è riuscito a piazzare la stoccata vincente, anche perché l’assenza di Lavezzi in attacco, a far da supporto al Matador, si è sentita quando sotto porta Cavani non ha avuto la sua solita lucidità, perché ha dovuto portare su di sé tutto il peso dell’attacco. Non che il supporto di Hamsik gli sia mancato, ma il guizzo del Pocho è quel tanto in più che permette a Cavani di essere più libero di pensare solo a rifinire in rete. Buone anche le prove di Maggio e Dossena, almeno per i primi sessanta minuti, poi sembra che anche per loro si sia fatto sentire un piccolo calo fisico. Crollata invece a picco la difesa, dopo un primo tempo di buona qualità, nel finale della partita, quando Caracciolo ha graziato il Napoli per ben tre volte, rischiando di trasformare in tragedia questa domenica. Su tutto, come commento evidente della serie di sfortunate sviste arbitrali, lo scatto di Mazzarri su un rigore non concesso a Maggio, che ha costretto il mister a passare il resto della partita al cellulare, guardandola da un box dello stadio San Paolo. In quello scatto, che alla fine tanto d’ira non è sembrato, c’era tutta l’amarezza perché tanti mesi di lavoro si vedono vanificati a causa di episodi che, a questo punto, sanno davvero di complotto contro la squadra. Perché tutta un serie di accaduti, messi in sequenza in queste ultime partite, un piccolo sospetto lo fa nascere. Dall’espulsione di Lavezzi, al rigore al Milan, dal rigore non dato a Maggio a quello che si poteva anche fischiare su Mascara ed alla consequenziale rissa che stava per sorgere tra il folletto siciliano e Mareco, che quantomeno si doveva concludere con un cartellino giallo per entrambi, solo che per Mareco si sarebbe trattato del secondo giallo e quindi di espulsione, costringendo il Brescia a terminare in dieci uomini la partita, con un Napoli imbufalito ed uno stadio che si sarebbe trasformato in un girone infernale.

Tante piccolezze che, messe insieme, possono pesare su un campionato stupendo ed in effetti pesano, sia nella loro accezione psicologica, sia su quella fisica, perché ti sforzi di produrre tanto, senza però ottenere ciò che meriteresti per le energie spese. Ed allora è ovvio vedere il Brescia, che poco o nulla ha fatto per i primi quarantacinque minuti, tentare addirittura di vincere la partita sfruttando degli svarioni difensivi, dettati dal fatto che il Napoli stava realizzando il massimo sforzo per vincere la partita. Persino il presidente De Laurentiis si è lasciato andare, facendosi coinvolgere dalla protesta dei tifosi, come hanno dimostrato le  telecamere che prontamente lo hanno immortalato mentre con le braccia alzate partecipa insieme a tutto lo stadio ad una folkoristica manifestazione di dissenso. Davanti, il Milan e l’ Inter sembrano non voler perdere colpi, ma tra un po’ ci sarà il derby milanese ed il Napoli deve riprendere a correre, perché tutto è ancora possibile e il ritorno del Pocho, domenica sera contro il Parma, potrebbe giovare alla difesa di una stagione che, anche al terzo posto, deve riempirci di orgoglio. A calmare un po’ gli animi accesi in casa Napoli ci ha pensato capitan Cannavaro, che nel dopo partita ha detto semplicemente che gli errori arbitrali fanno parte del gioco e che, quando capiteranno favorevoli al Napoli, sarà ben lieto di prenderseli. Cosa dire…l’ottimismo deve essere di rigore in casa Napoli per portare a termine una stagione da incorniciare.

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