Una mostra alquanto singolare è ospitata fino al 13 marzo in una sala del Museo Archeologico Nazionale, a fianco alla sezione della Collezione Farnese. L’iniziativa espone l’opera scultorea “Cristo rivelato” di Felice Tagliaferri, rielaborazione personale del “Cristo velato”, capolavoro in marmo di Giuseppe Sanmartino (1753). La singolarità dell’iniziativa sta nel fatto che non si tratta di una semplice “esposizione” allo sguardo, ma di una mostra tattile, ideata per consentire attraverso le mani la conoscenza di una delle meraviglie mondiali a quanti non possono accedervi con gli occhi.
Se il centro storico di Napoli, con (e a causa) dei suoi monumenti e dei suoi tesori artistici, è stato dichiarato dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’umanità”, perché a un non vedente dovrebbe essere impedita la conoscenza di un capolavoro di fama mondiale come quello del “Cristo velato”?
Quando lo scultore Felice Tagliaferri (nato a Carlantino, Foggia, nel 1969), affetto da cecità dall’età di 14 anni, si recò nel 2008 nella Cappella Sansevero a Napoli per conoscere come migliaia di visitatori ogni anno, la meravigliosa statua di Giuseppe Sanmartino (1753), gli fu impedito dai custodi (ed anche sgarbatamente) di accedere all’opera per “prenderne visione” nell’unico modo che gli era possibile: col tatto.
Da questo impedimento, motivato dal danneggiamento che avrebbe subito il marmo, prese ispirazione lo spirito guerriero dell’artista, deciso tenacemente a superare le barriere della disabilità e a rivendicare per i non vedenti il diritto alla fruizione delle opere d’arte.
Su sua commissione fu realizzata una copia a dimensioni ridotte dell’originale e, dopo due anni di lavoro sul blocco di marmo da lui sbozzato, dalla materia ha preso forma il suo sogno, rimodellato nelle dimensioni dell’originale (180x80x50 cm.). “Dare forma ai sogni” è infatti lo slogan della sua vita e anche della scuola di arte plastica da lui diretta, la “Chiesa dell’Arte”, nei locali di una chiesa sconsacrata messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale all’interno della di Villa Terracini a Sala Bolognese (Bo).
Il “Cristo rivelato” (“velato per una seconda volta” e “svelato” ai non vedenti, come chiarisce l’artista spiegando il titolo dell’opera), dopo la tappa di Napoli, organizzata dall’UNIVOC -Unione Nazionale Italiana Volontari Pro Ciechi di Napoli e dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli) andrà ad Ancona, ospitato nelle sale del Museo Tattile Statale Omero, dove è prevista una visita del Papa. E chiamiamoli disabili…