Tonfo Napoli, il Milan va a più sei

A Napoli in questi giorni non si parlava d’altro che di questa partita. Un Monday night attesissimo per una sfida che poteva valere una stagione. Nei bar, nei centri scommesse, per strada, in treno, in bus, non si parlava che di Milan Napoli. E c’erano forti speranze per un risultato positivo. Provare a dire che il Napoli poteva rischiare qualcosina contro il Milan equivaleva quasi ad una bestemmia. Ed invece il Napoli a Milano non è andato proprio, mandando al suo posto una fotocopia sbiadita, che non è riuscita a produrre gioco, a concludere in porta, a fare più di tre passaggi senza perdere palla. Forse le aspettative su questa partita erano tante, troppe, forse i nostri ragazzi hanno sentito in maniera eccesiva il peso psicologico di un incontro importante, ma non decisivo per il prosieguo della stagione. Troppi forse, troppe congetture, il campo ha sancito un risultato netto, ma non per questo ha condannato il Napoli a rinunciare a correre, ad uscire di scena. Come se non bastasse, a complicare il tutto ci si è messa d’impegno anche la terna arbitrale, capitanata dal signor Rocchi che nel secondo tempo ha fischiato un rigore alquanto generoso al Milan, mentre i guardalinee hanno fischiato ben tre fuorigioco contro il Napoli, che non c’erano assolutamente. Il primo di questi, ancora sullo zero a zero, non ha permesso a Cavani, libero a centro campo, di prender palla e correre verso la porta avversaria. Ma tutto ciò non basta a giustificare una partita mai giocata, in cui i centrocampisti non sono rusciti a creare nulla di pericoloso e soprattutto di giocabile per Cavani.

Il primo tempo ha visto tutto sommato una situazione di quasi equilibrio, tranne per qualche occasione , di cui una abbastanza ghiotta, per il Milan, perché il Napoli ha pensato principalmente a contenere, difendere e cercare di non prendere gol. In compenso però, questo atteggiamento ha fatto si che la squadra di Mazzarri, al quale non ci sentiamo di dare troppe colpe, non abbia prodotto un’azione degna di nota. Infatti Cavani e soprattutto Mascara si sono visti poco o nulla. Il secondo tempo, non va considerato perché dopo il rigore fischiato da Rocchi tanto generosamente, la squadra si è buttata all’arrembaggio, ma sempre senza avere le idee chiare, prestando il fianco alle ripartenze rossonere. E questa è stata anche l’analisi di Mazzarri che nel dopo partita ha affermato “Il rigore che ha sbloccato la partita si può dare o non dare. L’ha dato, pazienza. Anche se prima c’era un fallo di Ibrahimovic su Cannavaro e io faccio fatica a pensare che fosse un penalty.Ho visto anche qualche fuorigioco che non c’era. Ma è andata così. Certo, fino a quel punto la partita era in equilibrio e senza quel rigore chissà come sarebbe andata”. Aggiungendo “la squadra si è disunita dopo essere andata in svantaggio: siamo andati tutti avanti, offrendo a campioni come Pato e Ibrahimovic il contropiede”. Chissà anche come sarebbe andata anche se in campo ci fosse stato il Pocho, che cmq era presente in tribuna a seguire i compagni. Ma piangere sul latte versato non serve a nulla, è stata una serata maledetta che va subito archiviata e Mazzarri in questo sa il fatto suo. Per quanto riguarda la corsa scudetto il mister non si sente per nulla tirato fuori dai giochi, anzi a chi gli ha chiesto dello scudetto lui ha risposto “Vediamo di recuperare domenica col Brescia, ora abbiamo altre 11 finali…”. Nulla è ancora perduto, nonostante si sia scivolati al terzo posto in classifica, sei punti si possono recuperare senza troppe difficoltà e dalla nostra, c’è il difficile calendario che attende ora i rossoneri, che dovranno vedersela con Juve, Roma Fiorentina ed Inter. Come si dice in questi casi, la speranza è l’ultima a morire.

Impostazioni privacy