Cardinale Sepe per le chiese chiuse: “Fatene luoghi di cultura”

crescenzio sepe
Il cardinale Crescenzio Sepe lancia la proposta: riaprire le chiese chiuse e farne luoghi di cultura.

L’iniziativa rientra nel lungo elenco di celebrazioni del Giubileo per Napoli, per la riqualificazione della città.

Il cardinale, infatti, ha proposto l’adozione di oltre cento chiese chiuse di Napoli, isolate soprattutto dal post terremoto del1980, allo scopo di farne luoghi di cultura.

La Soprintendenza e la facoltà di Architettura dell’Università Federico II è pronta a fornire il supporto tecnico per la riqualificazione dei luoghi, mentre coloro che si ritengono interessati alla proposta possono affittare in comodato d’uso le chiese.

Sepe spiega: “Chiunque voglia partecipare al recupero delle chiese è ben accetto. Che siano imprenditori, associazioni, insomma tutti coloro che hanno dei progetti interessanti non solo al recupero delle chiese, che in molti casi sono delle vere e proprie opere d’arte, ma anche a progetti di sviluppo territoriale, possono partecipare”.

Per ora si testa il grado di partecipazione in città, ma non è escluso qualche intervento esterno, “Ho inviato una lettera aperta anche a diocesi di altri paesi, affinché siano coinvolte in questo progetto”.

chiesa san giovanni maggiore

Il cardinale informa, così, della seconda grande iniziativa per il Giubileo, dopo l’inaugurazione del Parcheggio Morelli. Dalla cava naturale in via DOmenic Morelli, infatti, è nata la struttura che sarà inaugurata giovedì prossimo, 3 marzo, apertura cui parteciparà lo stesso Sepe e la cantante Noa. Quest’ultima, da sempre legata al capoluogo campano, presenterà poche ore dopo il disco Noapolis, inciso con il gruppo napoletano Solis String Quartet, e vero e proprio omaggio alla città.

Tra le altre iniziative, segnaliamo il forte coinvolgimento di scuola e università: Sepe ha annunciato una mostra permanente di arte presepiale, e la concessione di alcune borse di studio per laureati.

Le chiese chiuse di Napoli, si ricordi, tra le tante, San Giovanni Maggiore, Santa Maria Vertecoeli o Sant’Agostino alla Zecca, saranno concesse in comodato d’uso a chi saprà valorizzare le strutture, definite dallo stesso cardinale, “già vere e proprie opere d’arte”.

I commenti sono chiusi.

Impostazioni privacy