Usura a Napoli, sei arresti

Ammontavano a circa 100 mila euro i proventi dell’attività di usura messa in piedi a Napoli da un gruppo composto da quattro donne e due uomini che prestavano danaro a commercianti in difficoltà economiche adottando tassi di interesse compresi tra il 72% ed il 180%.

Le indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza di Napoli e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno portato all’arresto di Ivonne e Anna Sole, di 42 e 45 anni (i due capi della banda di usurai), Gaetano Cirillo, 49 anni, tutti nati e residenti a Torre Annunziata (Napoli), Gennaro Borrelli, di 28 anni, Anna Gelsomino, di 69 anni e Filomena Borrelli, di 41 anni, questi ultimi tre di Torre Annunziata ma rispettivamente residenti a Cormano (Milano), Boscoreale (Napoli) e Terzigno (Napoli).

Per Anna Gelsomino e Filomena Borrelli sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per gli altri componenti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nonostante gli ostacoli posti alle indagini dalla totale e decisa omertà delle vittime della banda, le indagini hanno portato, attraverso intercettazioni telefoniche, acquisizione di documenti ritrovati nelle abitazioni dei colpevoli durante le perquisizioni, e accertamenti bancari, alla scoperta delle attività illecite portate avanti dalle sorelle Sole e compagni, che gia da tempo proseguivano nella loro attività estorsiva ed intimidatoria nei confronti di commercianti in difficoltà, dai quali pretendevano 50 euro in più per ogni giorno di ritardo nei pagamenti.

Il successo dell’operazione dà speranza ai commercianti napoletani che si ritrovano troppo spesso immischiati in storie di questo tipo. L’usura è una delle attività più diffuse e più redditizie per le organizzazioni criminali (seconda forse al solo spaccio di stupefacenti) che operano sul territorio campano, attività che può essere affrontata e limitata, se non estinta del tutto, solo attraverso la denuncia di situazioni di questo tipo, uscendo da quel muro di omertà alzato dalla paura e dal bisogno delle vittime.

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