Il Napoli si schianta a Verona

Dimenticare presto Verona e ripartire dalla prestazione di domenica con la Sampdoria. Il Napoli a Verona non è mai sceso in campo. Forse la stanchezza accumulata, forse il clima ed il campo gelato, hanno contribuito alla pessima prestazione degli azzurri. Al Bentegodi di Verona è successo tutto quello che non si poteva neppure immaginare, pur sapendo che non sarebbe stata una passeggiata di salute. A Verona è scesa in campo una squadra senza grinta, molle sulle gambe, molto disattenta e che ha trovato davanti un Chievo che in casa ha reso la vita difficile a tutte le dirette concorrenti del Napoli per la corsa alla Champions. I mezzi passi falsi di Milan, Juve e Lazio, però, rendono il boccone meno amaro ed anche l’eventuale vittoria dell’Inter stasera, garantisce comunque al Napoli, il secondo posto in classifica in solitaria a cinque punti dai rossoneri che, dopo il pareggio con la Lazio, arrivano a quota quarantotto, a più cinque dal Napoli. Tutto ciò non giustifica comunque la pessima prestazione messa in campo contro il Chievo, che porta a casa un due a zero meritato dal primo all’ultimo minuto. La squadra veronese non ha sbagliato un colpo, arroccandosi con ordine e senso tattico, pronta a ripartire con dei contropiede che potevano addirittura incrementare ulteriormente il bottino, già impreziosito da due gran bei goal di Moscardelli e Sardo. Parliamo di Chievo, perché di Napoli c’è poco da dire. La mancanza del Pocho, per quella stupida ammonizione di domenica, si è fatta sentire. Eppure il Napoli ha dimostrato in più occasioni di non essere Lavezzi dipendente, perché comunque Hamsik e Cavani possono esprimere le loro potenzialità anche senza l’aiuto del fulmine argentino.

Ma ieri sera nulla ha funzionato, come se il Napoli fosse sceso in campo convinto di aver la partita in pugno e poi si sia trovato spiazzato dopo il vantaggio con un goal che Moscardelli ricorderà a lungo e che ha cambiato la partita a favore del Chievo, che ha saputo magistralmente fare la sua gara di difesa di un risultato prezioso contro la seconda in classifica. Analizzando lucidamente la partita si potrebbe addirittura dire che ci potrebbe stare di perdere a Verona a meno due gradi e con un campo quasi impraticabile, sul quale i piedini fatati dei nostri campioni, hanno trovato qualche difficoltà. Nella concretezza dei fatti invece, dobbiamo tristemente constatare che la squadra di Mazzarri non ha prodotto gioco, se non quando dopo l’uscita di un Hamsik che non ha mai giocato e che ha lasciato il posto a Dumitru, andando a rinfoltire un attacco al quale era stato aggiunto anche Lucarelli in corso d’opera. In effetti il Napoli si è visto solamente negli ultimi venti muniti di gara, quando oramai non c’erano più schemi, ma solo un’arrembante voglia di segnare e che ha portato l’undici partenopeo a scoprirsi più volte e a rischiare di beccare anche il terzo goal. Una partita da dimenticare insomma, che ci può anche stare, perché il Napoli sta ancora studiando per diventare una grande squadra, nonostante abbia dato prova di essere ad un livello molto avanzato, partite come questa, che ti fanno tornare con i piedi per terra, servono da lezione e fanno capire che qualcosina c’è ancora da fare per migliorare l’approccio mentale a partite che sulla carta potrebbero sembrare facili, ma che di fatto non lo sono per niente. Di certo il rammarico di Walter Mazzarri per l’occasione di mettersi a ridosso del Milan è condivisibile, ma noi tutti sappiamo che il Napoli è molto di più, lo ha dimostrato fin’ora ed il secondo posto in classifica, mantenuto nonostante la sconfitta, lascia ben sperare per un prosieguo di campionato che potrebbe regalare ancora sorprese.

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