Quarto: diecimila no alla discarica

Un fiume umano, un’onda pacifica ma, allo stesso tempo, tenace ed arrabbiata, ieri sabato (29 gennaio) ha attraversato le vie principali della cittadina flegrea, da qualche settimana balzata agli onori della cronaca per la notizia che il Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, abbia individuato in alcune cave di via Spinelli, i luoghi dove sversare i rifiuti della zona flegrea. Le stime ufficiali parlano di diecimila persone. Una marea di gente ha voluto esprimere il proprio dissenso attraverso la partecipazione sentita al primo corteo di protesta nella storia della cittadina. Donne e bambini, anziani, ma soprattutto giovani, migliaia di ragazzi che si son resi conto della gravità della situazione e dei rischi che una discarica porta con se, primi fra tutti inquinamento della falda acquifera e tumori. Gli stessi abitanti di via Spinelli, attivati con un presidio fisso davanti ad una delle cave individuate per la realizzazione di una discarica, inizialmente scettici sulla effettiva partecipazione del resto della città, si sono ricreduti quando hanno visto arrivare quell’enorme fiume di persone, cittadini come loro, che hanno capito l’effettiva gravità del problema. Ma il frutto di un massiccio lavoro di sensibilizzazione fatto dalle associazioni operanti sul territorio, è stato più dolce di ogni rosea aspettativa. Ad aprire il corteo, il sindaco di Quarto Sauro Secone, insieme con gli esponenti politici della giunta comunale, lo stesso sindaco che ha affermato con chiarezza che sarà in prima linea anche dopo il corteo, quando inizierà a funzionare in maniera continuata per ventiquattro ore al giorno, il presidio posto sulla cava Spinelli, che da oggi diventerà il campo base della protesta. Il sindaco, ma non solo; con lui anche i rappresentati del comitato antidiscarica e poi a seguire, la gente comune, quella stessa gente che è stanca di subire senza poter replicare ed alla quale viene data, effettivamente, una possibilità di replica quasi fittizia, per non dire fasulla. Il corteo è partito alle 14:15 dalla villa comunale di Quarto e già dai primi minuti dall’inizio del concentramento si è capito che la partecipazione sarebbe stata malto alta ed è proseguito per le via principali, passando prima per il Corso Italia e poi per via Campana fino ad arrivare a via Spinelli, dove era stato allestito un palco dal quale, alla fine della lunga camminata, hanno preso la parola sia don Genny, a nome della curia, sia il sindaco, sia gli esponenti dei comitati organizzatori. Il tutto si è svolto senza la ben che minima possibilità che avvenisse nessuna tensione, nonostante il massiccio spiegamento di uomini messi in campo da Polizia e Carabinieri.

A dire la verità, molti temevano che sarebbe potuto avvenire qualche episodio di dissenso nei confronti delle forze dell’ordine, anche a causa della massiccia presenza di giovani, invece nulla di tutto ciò è avvenuto. Proprio per questo va fatto un elogio a quei ragazzi che hanno dato vita, all’interno del fiume umano, al loro corteo, che non si distaccava assolutamente dal resto della protesta, che comunque hanno voluto avere una loro legittima visibilità, visti anche gli sforzi fatti per la propaganda della manifestazione e per la sensibilizzazione che da anni stanno facendo sul territorio. I giovani della Consulta di Quarto ed i Carc, insieme uniti nel Comitato flegreo in difesa dell’ambiente e del territorio, sono stati, a dire la verità i più attivi nel far sentire la loro voce. E si deve principalmente a loro se è arrivata la solidarietà anche da parte di altri gruppi di protesta provenienti da Chiaiano, Giugliano e Terzigno, territori nei quali questi tipi di problemi sono all’ordine del giorno ed ai quali è arrivato anche l’aiuto, il sostegno e la solidarietà dei ragazzi quartesi, nei momenti più tristi della loro protesta. Grande soddisfazione e merito anche al lavoro di Davide Secone e tutti i ragazzi che da anni insieme lavorano alla realizzazione di proposte alternative, alla solita costruzione di termovalorizzatori ed apertura di discariche. Un tema battuto e ribattuto, come se davvero fosse questa l’unica soluzione al problema. Davide, Salvatore, Giorgio e tutti i giovani (ma non soltanto loro), sanno che non è così, sanno che si può realizzare qualcosa di totalmente diverso da ciò che avviene oggi e lo sanno anche coloro i quali continuano a fare guadagni con il gioco delle discariche e degli inceneritori. Forse è proprio per questo che la loro voce da realmente fastidio.

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