“Memoriae”: Napoli non dimentica la Shoah

Memoriae”, la kermesse promossa dall’associazione Libera Italiana e dalla Fondazione Mediterraneo, unitamente al patrocinio della Regione Campania, cercherà di far conoscere alle nuove generazioni, attraverso iniziative, testimonianze e racconti di sopravvissuti, una pagina di storia dolorosa non solo della città di Napoli, ma dell’intera ‘umanità.

Il filo conduttore dell’evento che si prolungherà fino alle due settimane a cavallo tra la Giornata della Memoria e quella del ricordo, è suddiviso in tre sezioni: una dedicata alla memoria della Shoah, una alla Postmemoria e una ad altre memorie.  L’appuntamento, fissato per il 7 febbraio, presso la sala Filangieri del Tar Campania, cercherà di ripercorrere le tappe della  “memoria” grazie anche alla partecipazione di Nico Pirozzi, assessore comunale alla Cultura,  Diego Guida e Michele Capasso, presidenti della Fondazione Mediterraneo.

In memoria delle vittime della Shoah, giovedì alle 9, nell’aula Coviello della facoltà di Giurisprudenza Federico II, si discuterà di memoria vivente e di sperimentazione crudele perpetrata nei confronti di tantissimi ebrei nel convegno “La cavia umana gli esperimenti nei lager nazisti“,  organizzato dal Comitato etico per le attività biomediche “Carlo Romano” dell’università Federico II in collaborazione con il Centro interuniversitario di Ricerca e Bioetica. All’iniziativa intervengono, tra gli altri, il rabbino capo della Comunità ebraica, Shalom Bahbout e Giuseppe Lissa, docente di Filosofia Morale alla Federico II.

Nell’incontro dedicato alla memoria saranno  ricordati: Tatiana e Alessandra Bucci, deportate da bambine con il loro cuginetto poi rimasto vittima in un campo di concentramento. Il Postmemoria parlerà di Pasquale Cappuccio,il consigliere comunale di Ottaviano, ucciso perche’ contrastava in nome della legalita’, affari e sistemi  della nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo.

Michele Capasso parla delle iniziative utili per la verita’ storica della Shoah: “Non possiamo sottovalutare queste tragedie, i giovani devono conoscerle, siamo nell’era della globalizzazione e i massmedia devono sensibilizzare l’ opinione pubblica su temi importanti come l’ Olocausto“. Per Pirozzi, invece, costituisce un valore positivo della societa’ ricordare personalita’ come le sorelle Bucci e il loro cuginetto a cui sono state dedicate insieme ad altre vittime della Shoah alcune aree del giardino di via Ruoppolo.

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