Le biblioteche venete si mobilitano e decidono: si censureranno i libri di Saviano.
«E’ un atto di censura arbitrario – aggiunge la scrittrice Dacia Maraini – . Tutte le dittature sono cominciate così, proibendo i libri. E’ una scelta molto grave». Tranchant lo scrittore e giornalista Alain Elkann per il quale «questa censura è una specie di “auto da fe'”, ci riporta indietro al Medioevo».
Ma perché?
A motivare il prestigioso riconoscimento è «l’importante contributo prestato, attraverso la sua coraggiosa attività di giornalista e di scrittore, alla lotta contro la criminalità organizzata e alla difesa nel nostro Paese del principio di legalità, asse portante dello Stato costituzionale e democratico di diritto».
Dunque durante la cerimonia Saviano avrebbe dichiarato: «Dedico questa mia laurea ai magistrati Boccassini, Sangermano e Forno che stanno vivendo momenti difficili solo per aver fatto il loro mestiere di giustizia». Esatto, il Pm che in questi sta seguendo il caso Ruby in cui è implicato Silvio Berlusconi.
«Non si può negare – ha detto lo scrittore diventato famoso in tutto il mondo con il suo best-seller Gomorra – che chiunque oggi decida di prendere una posizione critica sa quello che lo aspetta: delegittimazione e fango» e ancora «È molto bello che l’Università di Genova abbia scelto di dare un riconoscimento a una persona di straordinario coraggio, al suo lavoro, al suo impegno per la legalità».
Apprese queste dichiarazioni Marina Berlusconi, presidente della Fininvest e Mondadori, ha commentato: «Mi fa letteralmente orrore che una persona come Roberto Saviano, che ha sempre dichiarato di voler dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi».