La galleria fotografica di Moises Saman: il terremoto di Haiti a Napoli


La Magnum Photos sbarca a Napoli con un talento della fotografia: il peruviano Moises Saman, pluri-inviato di guerra, che espone da domani alla galleria-laboratorio D77 in via Duomo, aperta dai giovanissimi partenopei Francesco Pischetola, Claudio Morelli e Francesco Ciotola e che per l’occasione hanno organizzato un incontro tra i ragazzi cresciuti professionalmente tra Scampia e il Volturno ed oggi chiamati da Cosmos Photos, Focus o Agence France Press o da testate della Rizzoli o Mondadori, ed il peruviano, con appena qualche anno in più ma appena consacrato nel club degli immortali.

«Haiti, the melancholy of shadows» è il nome della mostra che si compone di diciotto scatti che mostrano il lato oscuro dei Caraibi emerso col terribile terremoto del 12 gennaio 2010.

Ad Haiti il terremoto causò mezzo milione di morti e la devastazione totale di interi villaggi già prostrati da fame, analfabetismo e sopraffazioni
La vita locale di miseria il 54%della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno, il 78%con meno di 2) scandita da golpe, brogli ed altri disastri è tenuta in sordina per quanto è possibile a beneficio dei tour operators.

Ma per «onestà narrativa» — spiegano Daria Bonera e Chiara Oggioni Tiepolo, le curatrici ospiti dei fotoreporter Morelli, Pischetola e Ciotola— Moises Saman ha scelto anche immagini precedenti al disastro, le elezioni presidenziali del febbraio 2006, scatti con cui vinse il World Press Photo 2007, memorie lontane anni luce dall’allegria caribe dei pacchetti all-inclusive.

L’intero profitto delle vendite sarà devoluto alla Croce Rossa Internazionale in favore delle vittime del terremoto.

Chi è Moises Saman?
nasce a Lima nel 74 e inizia l’attività di fotografo professionista a New York nel 2000 al New York Newsday, dove resta fino 2007, anno in cui si preferisce freelance.
A partire dal 2001 è stato in Palestina, Afghanistan (due i libri pubblicati da Edizioni Charta, «This is War: a witness to man destruction» «The Just War»), Iraq, Pakistan, Nepal, Cuba, Libano, in Asia Centrale e Sud America. Vince due volte il World Press Photo (una curiosità: quest’anno assegnato al napoletano Pietro Masturzo) e nel 2007 con gli scatti in mostra a Napoli.

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