Mario Merola nasce il 6 Aprile 1934 a Napoli da una famiglia di umili origini, fin da ragazzo deve lottare contro le miserie del dopoguerra adattandosi ai mestieri che trova: aiuto cuoco e scaricatore al porto di Napoli.
Viene incoraggiato dai suoi colleghi di lavoro ad esibirsi come cantante poiché dotato di una straordinaria voce. E Mario comincia a farsi notare eseguendo canzoni del repertorio classico della canzone napoletana, che lo porterà ad affacciarsi nei migliori teatri campani con la canzone “Malu Figliu”, inserita subito in uno sceneggiato che lo vedeva come protagonista, raggiungendo nel giro di pochi anni un notevole successo e conquistando prima Napoli, poi l’Italia e perfino l’estero. Con “Guapparia e “Zappatore” si guadagna la fama e da allora si butta totalmente nello spettacolo. Instancabile artista, negli anni Sessanta realizza una discografia spettacolare, e non disdegna esibizioni in matrimoni e feste private. Inoltre, a lui si deve la scoperta di un altro attore e cantante celebre napoletano: Massimo Ranieri.
Il suo esordio sul grande schermo avviene nel 1973 con la pellicola “Sgarro alla camorra” di Ettore Maria Fizzarotti, storia ispirata a un fatto di cronaca nera, con Enzo Cannavale e Silvia Dionisio.
Negli anni 90 arrivano le prime accuse di affiliazione ai clan della camorra e sono anche gli anni in cui fa emergere il talento Gigi D’Alessio (definito il suo figlio d’arte), che gli dedicherà la canzone “Cient’anne!”.
Al cinema si concede solo per Roberta Torre e per il suo “Sud side story” (2000) duettando con Little Tony. Poi doppia il personaggio di Vincenzone nel film di animazione di Maurizio Forestieri “Totò Sapore e la magica storia della pizza” (2003). Nella musica, invece, è sempre presente, soprattutto accompagnato dalla voce del suo vero e unico erede: il figlio Francesco, anche lui cantante e musicista.
Il re della sceneggiata se ne va via in silenzio lasciando dietro di sé una schiera di cantanti e attori.