Scampia: una T-shirt anticamorra per Napolitano

Una T-shirt con lo slogan “’SE A 15 ANNI TI SENTI UN BOSS, NON SEI TAGLIATO PER LA VITA”  è stata donata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dai giovani dell’associazione “-R-esistenza di Scampia”. La consegna è avvenuta nel cortile del Maschio Angioino al termine della cerimonia in onore di Maurizio Valenzi, che è stato Sindaco di Napoli e che si è sempre battuto per la legalità.

Napolitano ha apprezzato il dono ed ha augurato un proficuo lavoro ai componenti dell’Associazione che, insieme al Centro Servizi Volontari, è impegnata in un progetto contro l’evasione scolastica a Scampia, uno dei quartieri piu’ difficili di Napoli. Anche a Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ad Antonio Bassolino ex governatore della Regione Campania e a Rosa Russo Iervolino, Sindaco di Napoli da parte dei responsabili dell’associazione anticamorra Ciro Corona e Francesco De Stefano.

-R-esistenza di Scampia nasce ufficialmente il 21 marzo del 2008, nell’anno della tregua della faida tra i due clan del quartiere e nella giornata nazionale della legalità. Scampia è, in un certo senso il simbolo delle periferie italiane, perché è, ad un tempo, la roccaforte della Camorra napoletana e il centro internazionale dello spaccio delle droghe provenienti da ogni angolo del mondo.

L’associazione operava, in maniera ufficiosa, con i minori “a rischio” e, soprattutto nei progetti contro l’evasione scolastica. La nascita di questa benemerita “-R-esistenza di Scampia” è stata procrastinata per non farsi inquinare dalla faida tra i Di Lauro e gli “Scissionisti” in un periodo in cui tutti, dai giornali agli artisti, dalle televisioni ai cantanti, hanno speculato sul caso.

Oggi alcuni esponenti della vecchia “alleanza di Secondigliano” usciti dal “sistema” collaborano con l’associazione incontrando giovani ed adolescenti del quartiere per dissuaderli da una scelta che approda o al carcere o alla morte.

-R-esistenza di Scampia cerca in ogni modo di indicare modelli alternativi agli stereotipi camorristici, impersonati dai boss del quartiere, e di promuovere scambi culturali ed esperenziali al di fuori del “ghetto” famoso in tutto il mondo.



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