Il protagonista dell’articolo di oggi è Pulcinella, la maschera nonché il simbolo di Napoli.
Quando nasce Pulcinella?
Altri fanno risalire le sue origini addirittura al IV secolo a.C., come Margarete Bieber che sostiene che Pulcinella discende da Maccus, personaggio delle Atellane romane. Maccus rappresentava una tipologia di servo dal naso lungo e dalla faccia bitorzoluta, con ventre prominente, che indossava una camicia larga e bianca, nelle farse popolari romane chiamate Fabulae Atellanae. Tale ipotesi, pur considerata improbabile, non si basa su prove, anche per la sparizione dei materiali sulle atellane.
Secondo taluni la maschera discenderebbe da un altro personaggio delle Fabulae Atellanae: Kikirrus, una maschera teriomorfa (dall’aspetto animale) il cui stesso nome, infatti, richiama il verso del gallo. Quest’ultima maschera ricorda più da vicino la maschera di Pulcinella.
Cos’erano le Atellane?
Erano una tipologia di spettacolo molto popolare nell’antica Roma, una sorta di antico teatro vernacolare o dialettale apprezzate soprattutto da un pubblico di basso ceto. In tali rappresentazioni
Poi c’è la teoria secondo cui Fiorillo si ispirò a Puccio d’Aniello, il nome di un contadino di Acerra reso famoso da un presunto ritratto di Annibale Carracci, dalla faccia scurita dal sole di campagna ed il naso lungo, che diede vita al personaggio teatrale di Pulcinella.
Il personaggio di Pulcinella incarna il napoletano tipo che cosciente dei problemi in cui si trova, riesce sempre ad uscirne con un sorriso, prendendosi gioco dei potenti pubblicamente, svelando tutti i retroscena.
Si suppone inoltre che l’origine del nome derivi all’ermafroditismo intrinseco del personaggio, ovvero un diminutivo femminilizzato di pollo-pulcino, animale tipicamente non riproduttivo, del quale in un certo senso imita la voce.