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Cronaca

Delitto Cerrato, la figlia riconosce gli assassini: chi sono

Delitto Cerrato, ieri l’incidente probatorio tra Maria Adriana e i quattro indagati per l’omicidio del padre, aggredito dopo una lite

Maurizio Cerrato, l’uomo ucciso a Torre Annunziata (foto Facebook)

Maria Adriana Cerrato ieri ha rivisto di nuovo i volti dei quatto che hanno aggredito e ucciso Maurizio, il padre 61enne, lo scorso 19 aprile. L’incidente probatorio è avvenuto nella caserma dei carabinieri di Castellammare di Stabia.

La richiesta era stata avanzata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata che indaga sul delitto e il Gup Maricancetta Criscuolo aveva dato il via libera. La ragazza, unica testimone dell’omicidio, ha visto in faccia attraverso un vetro i quattro indagati, Domenico e Giorgio Scaramella, fratelli rispettivamente di 51 e 42 anni, il cugino Antonio Cirillo di 33 anni Antonio Venditto, di 26 anni. La figlia della vittima ha riconfermato chi sono gli aggressori e gli assassini del padre.

Antonio Cirillo è quello più ‘lontano’ dalla famiglia e dal legame parentale e nelle indagini è entrato successivamente, dopo i primi interrogatori dei fermati che furono catturati dalle forze dell’ordine ore dopo il delitto.

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Delitto Cerrato, come si svolsero i fatti

Il palazzo di giustizia di Torre Annunziata (WebSource)

Secondo cronachedellacampania.it, Domenico Scarcella ha preso la parola e ha chiesto scusa alla figlia della vittima, alla moglie e a tutta la famiglia. La ragazza in presenza dei magistrati e delle forze dell’ordine ha ricostruito di nuovo quanto successo la drammatica sera del 19 aprile. Padre e figlia erano in macchina in via IV novembre e avevano parcheggiato in uno spazio occupato abusivamente da alcune sedie.

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La lite era avvenuta con Maria Adriana mentre il padre era in un negozio. Successivamente avevano trovato una gomma della ruota bucata e l’uomo, per difendere la figlia, era stato aggredito, prima con pugni poi è spuntato un coltello. Tutto sotto gli occhi della ragazza ha aveva caricato il padre in macchina per portarlo disperatamente all’ospedale di Castellammare di Stabia, ma purtroppo tutto è stato inutile.

Redazione

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