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Esteri

Greenpeace, i manifestanti agiscono contro la Volkswagen

Un azione di alcuni manifestanti di Greenpeace mette in difficoltà il colosso dell’auto tedesco. Non c’è però accordo sui numeri.

Altra azione di disturbo da parte degli attivisti (via web)

In questi anni l’organizzazione ambientalista Greenpeace ha abituato il pubblico a gesti spettacolari. E anche questa volta gli attivisti non hanno rinunciato a colpire duro, andando a danneggiare una delle compagnie automobilistiche più importanti d’Europa.

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Nello specifico la vittima in questione è la Volkswagen, colosso tedesco che produce milioni di veicoli all’anno. Il quale sta già avviando con successo un lungo processo di elettrificazione della propria gamma, cosa che però non sembra aver accontentato tutti.

Greenpeace, raid sulle auto del gruppo tedesco

Il gruppo tedesco ha subito pesanti danni (Getty Images)

Secondo quanto riporta Die Zeit alcuni ambientalisti avrebbero sottratto alcune chiavi di automobili destinate all’esportazione. Il tutto sarebbe successo nei pressi del porto di Emden, dove erano parcheggiate le auto in attesa di essere spedite.

La volontà degli organizzatori di questa protesta era sensibilizzare i cittadini sul tema dell’inquinamento. Su alcune auto è stato appoggiato un telo con impresso sopra il marchio della casa teutonica, dal quale colerebbe petrolio secondo quanto riferisce Dpa.

Il messaggio da parte dell’organizzazione

Al momento però non è ancora precisato il numero di coloro che hanno partecipato all’azione. Secondo l’ente ambientalista sarebbe una decina di persone mentre gli inquirenti parlano di quindici elementi. Divergenza anche sulla quantità di chiavi rubate: si sospetta che possano essere 300 ma alcune fonti parlano addirittura di un migliaio.

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Attraverso il proprio portavoce, Benjamin Stephan, l’organizzazione ecologista lancia un duro monito: “Il porto è palcoscenico dell’ipocrisia di Volkswagen. La sua politica incide in modo determinante sulle emissioni di CO2 in tutto il mondo”. Al momento gli inquirenti indagano per i reati di furto e violazione di domicilio. Nessuna risposta invece dalla casa automobilistica tedesca, che per il momento ha deciso la via del silenzio e dovrà correre ai ripari per spedire correttamente le auto coinvolte.

Valerio Esposito

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