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Cronaca

Napoli, folla su lungomare e in centro nonostante la zona arancione

Napoli, primo giorno di zona arancione. La domenica soleggiata ha portato anche oggi folla sul lungomare, nonostante le restrizioni in città.

Lungomare di Napoli (websource)

Primo giorno di zona arancione a Napoli e per l’intera Regione Campania. Le temperature in aumento fino ai 17°C ed il meteo soleggiato in questa domenica ha portato tantissimi napoletani a godersi la giornata. Tanta folla in giro per la città – riferisce Ansa – soprattutto sul lungomare e per le strade della zona collinare del Vomero e del centro.

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La zona arancione non permette più la consumazione all’interno di bar e ristoranti, ma soltanto l’asporto di cibi e bevande fino alle 18. Il risultato in qualche zona è stato la formazioni di file davanti ai locali per caffè e bevande da portar via.

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Napoli in zona arancione: cosa cambia

Napoli (Getty Images)

Oltre alla chiusura di bar e ristoranti, fino a ieri aperti almeno a pranzo per la consumazione ai tavoli, la differenza maggiore rispetto alla zona gialla riguarda la mobilità. Per tutti i cittadini campani non sarà possibile spostarsi dal proprio Comune verso un altro. Chi è residente a Napoli potrà spostarsi verso ogni quartiere cittadino, ma senza recarsi nel territorio di un altro Comune. Dalle ore alle 22 resta comunque possibile anche visitare amici o parenti una volta al giorno, purché si trovino nello stesso Comune. I centri ed i parchi commerciali saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Restano aperti all’interno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie, vivai.

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Le scuole superiori napoletane seguiranno una didattica in presenza alternata per minimo il 50% e fino al 75% degli alunni. Le università prenderanno autonomamente le decisioni riguardanti le attività didattiche: lezioni ed esami in presenza oppure a distanza. A Napoli chiudono nuovamente per la zona arancione i musei e le mostre. Teatri e cinema, come palestre e piscine attendono le riaperture quando la situazione epidemiologica lo permetterà.

Luca D'Isanto

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