Vaccino, Burioni: “Sarebbero inaccettabili dei ritardi sul vaccino”

Roberto Burioni, professore di Virologia all’Università San Raffaele di Milano, ha riferito alcune dichiarazioni in merito al vaccino.

Il 27 dicembre l’Unione Europea ha cominciato la somministrazione delle prime dosi del vaccino. Una data simbolica alla quale hanno aderito molti stati membri come segno di unione d’intenti e di rinascita dopo l’epidemia. Il Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa nel pomeriggio odierno. Tra le varie cose ha anche riferito che ad oggi gli italiani vaccinati ammontano a 9.803 con le dosi giunte il 27 dicembre.

Non mancano, però, le polemiche tra chi vuole effettuare la vaccinazione e chi non intende sottoporsi alla somministrazione delle dosi. Gli esperti invitano a farlo per poter avere nel minor tempo possibile una copertura di anticorpi molto diffusa. Il Governo, al momento, continua a confermare la linea della vaccinazione facoltativa.

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Coronavirus, Burioni sulla somministrazione del vaccino in Italia

Nelle ultime ore, su Twitter, il professor Burioni non ha usato mezzi termini in merito alla distribuzione delle dosi del vaccino. “Non sarebbe accettabile da parte del Governo chiedere il minimo sacrificio agli italiani in presenza di ritardi e disorganizzazione nella vaccinazione anti COVID-19”, si legge in un post pubblicato sul profilo ufficiale.

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In un secondo post, apparso poco dopo, ha ribadito il concetto. “In Israele hanno già vaccinato il 30% degli ultra sessantenni, il 7,4% della popolazione totale e ogni giorno vaccinano l’1,7% della popolazione”, ha spiegato il professore.