A Casavatore ci sono quindici avvisi di conclusione delle indagini preliminari per voto di scambio, tredici dei quali aggravati per componente mafiosa.
Nella vicenda sono coinvolti anche esponenti del clan Amato-Pagano, ma anche consiglieri comunali quali Ciro Minichini e Salvatore Pollice, sostenitori di Silvestri, e Giuseppe Pranzile appartenente alla maggioranza.
Tra gli indagati anche il comandante dei vigili urbani Antonio Piricelli e il maresciallo della polizia locale Vincenzo Orefice per i quali il magistrato ha però escluso la matrice mafiosa.
Piricelli ed Orefice, nel sovraintender alle normali operazioni di tutela del territorio quali disinfestazioni e derattizzazioni evidenziavano ai cittadini che tali operazioni erano state realizzate per il diretto interessamento e su insistenza di Ramaglia, Silvestri e Salvatore Pollice. I due membri della polizia locale con abuso di potere e violazione dei doveri di una pubblica funzione, si attivavano per evitare che i manifesti di Silvestri e Ramaglia non venissero strappati, modificando l’orientamento delle telecamere di videosorveglianza comunale.
Lo sponsor di Silvestri, in questo caso, sarebbe stato Minichini che secondo gli inquirenti “stazionava stabilmente davanti la sede del comitato elettorale della lista Pd Silvestri sindaco”, almeno fino al 13 giugno quando sarebbe stato picchiato da esponenti del suo stesso clan, i Ferone, che invece, sempre secondo gli inquirenti, sostenevano il candidato Lorenza Orefice. Il pestaggio doveva essere una dimostrazione di forza guidata dalla Orefice, che al ballottaggio capovolse l’esito del primo turno ed eletta.
Non è escluso che alla luce delle recenti indagini il Prefetto possa nominare una commissione d’accesso per la verifica di tutti gli atti amministrativi.
Se dovesse verificarsi lo scioglimento del consiglio comunale per Casavatore sarebbe la prima volta per motivi non naturali. Gli indagati hanno venti giorni di tempo per presentare le controdeduzioni attraverso l’operare dei propri avvocati. L’indagine è coordinata dai pm Vincenza Marra e Maurizio De Marco, giunti alle conclusioni odierne dopo attività investigative avviate dai carabinieri di Casoria con il capitano Pierangelo Iannicca e quelli della locale stazione con il luogotenente Rosario Tardocchi.
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