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Asl Napoli: a rischio l’incolumità del commissario


Achille Coppola, ha scelto un nuovo ufficio per svolgere il suo lavoro di commissario Asl Napoli 1, quale? Il carcere di Poggioreale.
No, non è una trovata culturale/sponsorizzante/sensibilizzante la nuova sistemazione è dovuta al fatto che all’interno delle mura carcerarie si può lavorare «in tutta tranquillità», senza seccatori.
Il manager fortemente voluto dal governatore Caldoro, e nominato per decreto il 5 agosto 2010, è infatti costretto a rifugiarsi tra mura del Carcere di Poggioreale per poter svolgere bene il suo lavoro. A rendergli possibile l’accesso tra solide mura del carcere, il fatto che la struttura penitenziaria di Napoli ricade dal punto di vista sanitario sotto la competenza dell’Asl Napoli 1.
Diciamo che la serenità dell’ambiente lavorativo non è il principale motivo, pare, che da qualche mese Coppola riceva minacce neanche troppo velate
Respinta l’idea di una scorta, al commissario non restava che rassegnare le proprie dimissioni al governatore Caldoro. Per “arginare” diciamo il problema, gli si è proposto di lavorare in carcere.
Vi sono dei precedenti, che forse non tutti ricordiamo, quali: Falcone e Borsellino costretti all’esilio sull’isola dell’Asinara per sfuggire ai feroci attacchi della mafia.
Succedeva negli anni ’ 80, succede oggi nel 2011. In particolare nel territorio dell’Asl Napoli 1, rivelatasi vaso di Pandora, alla ribalta della cronaca per le indagini giudiziarie degli ultimi mesi.
«Soldi dovuti a farmacie e laboratori, studi e case di dieci civilisti perquisiti» è l’inchiesta più recente relativa al recupero crediti presso l’Asl Napoli1.
La giustizia sta esaminando studi e le abitazioni di dieci avvocati civilisti che avrebbero dei precedenti non proprio puliti nella questione recupero crediti presso la Napoli 1, parliamo di somme di denaro dovute proprio a farmacie, centri clinici e laboratori di analisi.
Non è tutto, a questo si aggiunge un’indagine che alla fine di novembre ha portato i magistrati ad interessarsi sulla possibilità di «debiti pagati due volte». In questo modo le casse della Napoli 1 sarebbero state alleggerite di una somma stimata in circa 28 milioni di euro. E, neanche a dirlo, l’ipotesi degli inquirenti avrebbe trovato conferma proprio nelle parole di Achille Coppola, sentito come testimone. E dunque, impossibile non esporsi quando si cerca di rimettere le cose posto, soprattutto se si è tra gli uomini più fidati del presidente Caldoro.
Dal Governo, Zuccatelli critica il suo operato asserendo che esistono delle lacune e suscita il disappunto di alcuni tra gli addetti ai lavori.
Dal suo “nuovo ufficio” Coppola preferisce i fatti alle parole e si mette a lavoro.

Elisa Pibiri

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