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Categories: Cultura

La festa dei quattro altari


E’ la più importante festa di Torre del Greco e trae origine dalla solennità del Corpus Domini, istituita da Urbano IV nel 1264, che celebrava il miracolo dell’ubiquità dell’Eucarestia.
Fu introdotta in tutte le diocesi una processione (precisamente nel XVI secolo) con lo scopo di diffondere il culto del Corpus Domini: documenti ufficiali dimostrano che si tenevano due processioni, una nel giorno del Corpus Domini, l’altra otto giorni dopo.

Quest’ultima coincideva con la cosiddetta “Festa dei 4 Altari”, che ancora oggi gli anziani la chiamano “‘a Festa ‘e l’uttava”.
Secondo altre fonti la festa si svolse in un primo tempo a Napoli nel XVII secolo e solo in seguito fu tramandata e custodita a Torre del Greco la quale, ancora oggi, sarebbe l’unica città al mondo dove ancora si celebra. A parte queste discordanze è certo che anticamente la festa del Corpus Domini si celebrava nella zona alta della città, mentre quella dell'”ottavo giorno” nella zona della marina.

Perché Quattro Altari?

Le ipotesi sono tante: dal numero dei continenti fino allora conosciuti (Europa, Asia, Africa, America), a quello dei punti cardinali della città. In realtà pare che la spiegazione più plausibile risieda nelle quattro benedizioni effettuate durante la processione in altrettante chiese della Città, ma in seguito fatte all’aperto in quattro posti stabiliti: Largo del Carmine, oggi Piazza Luigi Palomba, Largo S. Giuseppe, Marina della Città e Piazza S. Croce. In questi posti venivano eretti gli Altari temporanei.

Le spese per sostenere tale festa erano a carico dell’Università di Torre del Greco, ma dopo qualche tempo non bastò più l’alta dignità della celebrazione stessa a giustificare tali sovvenzioni.

Perciò si abbinò alla festività religiosa quella civile del riscatto Baronale del 1699. Dopo questa data la festa assunse una solennità ed un significato ancora maggiori.

Il fulcro della festa è la preparazione degli Altari: in passato iniziava la Domenica delle Palme, a suon di musica e fuochi d’artificio, nel luogo indicato da una bandiera legata ad un palo o appesa tra due balconi; e così dei veri e propri Altari venivano innalzati dal popolo nei vari punti della città. In seguito divennero delle rappresentazioni scenografiche a tema sacro e ne venivano eretti più di quattro nei quartieri cittadini: ogni strada aveva il suo altare e gli abitanti solevano gareggiare per l’altare più alto.
Oggi gli Altari sono rappresentazioni pittoriche enormi costituite da numerosi pannelli dipinti, accostati l’uno all’altro, raffiguranti scene del Vecchio e Nuovo Testamento e avvenimenti storici di rilievo. Ad arricchire la città durante la festa c’erano poi i tappeti. I primi venivano sistemati per le strade, successivamente nelle chiese cittadine su di una superficie di una ventina di metri quadri.

Elisa Pibiri

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