Quest’ultima coincideva con la cosiddetta “Festa dei 4 Altari”, che ancora oggi gli anziani la chiamano “‘a Festa ‘e l’uttava”.
Le spese per sostenere tale festa erano a carico dell’Università di Torre del Greco, ma dopo qualche tempo non bastò più l’alta dignità della celebrazione stessa a giustificare tali sovvenzioni.
Perciò si abbinò alla festività religiosa quella civile del riscatto Baronale del 1699. Dopo questa data la festa assunse una solennità ed un significato ancora maggiori.
Il fulcro della festa è la preparazione degli Altari: in passato iniziava la Domenica delle Palme, a suon di musica e fuochi d’artificio, nel luogo indicato da una bandiera legata ad un palo o appesa tra due balconi; e così dei veri e propri Altari venivano innalzati dal popolo nei vari punti della città. In seguito divennero delle rappresentazioni scenografiche a tema sacro e ne venivano eretti più di quattro nei quartieri cittadini: ogni strada aveva il suo altare e gli abitanti solevano gareggiare per l’altare più alto.
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