I regali di Natale possono essere detratti al 100% sulla dichiarazione dei redditi: quali regole bisogna rispettare e quali sono i requisiti
Secondo un’indagine Confesercenti con IPSOS sono ancora 26 milioni gli italiani che in questi giorni sono alla ricerca degli ultimi regali per Natale, per una spesa prevista di 3,3 miliardi. Tuttavia, non tutti sanno che è possibile scaricare nella dichiarazione dei redditi anche i doni natalizi, così come le spese sanitarie. Bisogna però rispettare dei limiti e delle regole ben precise.
Tra i costi che possono essere detratti ci sono i regali fatti dal datore di lavoro ai propri dipendenti o clienti. Dunque possono essere sottratti sicuramente i costi relativi alle partite Iva, che ci permettono di detrarre tutte le spese affrontate nell’ultimo mese dell’anno, quelli proprio legati ai regali di Natale, per cosi dire, di “rappresentanza”. Non rientrano nell’agevolazione le partite Iva a regime forfettario che sono già in regime di vantaggio.
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L’articolo 108 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi cita proprio le cosiddette spese di rappresentanza. “Le spese di rappresentanza sono detraibili nel periodo di imposta di sostenimento se dotate dei requisiti di inerenza stabiliti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, facendo particolare attenzione alla funzione e alla destinazione delle stesse”, questo quanto disposto dal citato articolo.
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Le spese del periodo precedente sono calcolate sull’ammontare dei ricavi della gestione dell’impresa provenienti dalla dichiarazione dei redditi nella seguente misura:
In ogni caso, sono deducibili le spese relative a beni distribuiti gratuitamente di valore unitario non superiore a 50 euro. Nel caso di regali a dipendenti o clienti le spese sono deducibili al 100% entro il limite di 258,23 euro per periodo di imposta. Nel caso, invece, di doni a titolo gratuito il tetto massimo accordato è pari a 50 euro, che fino al 2014 erano 25,82 euro. Anche in tale ipotesi i costi sostenuti sono deducibili al 100%.
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