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Pompei, raccolta fondi per il restauro negli Scavi: la Villa è in pericolo

Pompei, iniziativa per una raccolta fondi pubblica che promuova il restauro negli Scavi: la Villa è in pericolo.

Scavi di Pompei (Foto di falco da Pixabay)

L’avvio dell’iniziativa crowdfunding prevede in primo luogo il restauro di un soffitto affrescato di Villa San Marco. Questo sarà il primo intervento della campagna digitale di crowdfunding del Parco archeologico di Pompei che inizia proprio oggi, 14 luglio. La raccolta fondi digitale avverrà attraverso il software di I Raiser, uno strumento che consente di effettuare donazioni in modo facile e veloce.

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Una volta acquisiti i dettagli dell’oggetto della raccolta, sarà possibile donare il proprio contributo attraverso strumenti di pagamento immediati come carte di credito e carte prepagate oppure attraverso bonifico bancario. Il Direttore Generale, Gabriel Zuchtriegel ha parlato di questa iniziativa. “La campagna di crowdfunding si ispira al principio della partecipazione dei cittadini alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio e pertanto per noi è molto di più di un contributo economico. E’ un modo di sostenere in maniera concreta la cultura e di istaurare un rapporto con il sito ogni contributo, piccolo o grande, è importante, perché trasmette un messaggio di partecipazione e di coinvolgimento”.

Scavi di Pompei, il restauro

Scavi di Pompei (pixabay)

Gli affreschi di Villa San Marco occupano una rampa che collega il peristilio inferiore con quello superiore, aggiunto in età neroniana. Costruzione risalente all’ultima fase edilizia prima dell’eruzione del 79 d.C. La rampa è stretta e lunga ed era tripartita mediante stipiti lignei alle pareti e architravi sul soffitto, con decorazione pittorica in Quarto Stile maturo. I frammenti del soffitto sono crollati a causa del terremoto del 1980 e si trovano da allora nei depositi.

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L’intervento di restauro è necessario e tali frammenti che verranno ricostruiti su di un pannello di circa 4 metri. A causa della loro fragile condizione infatti, non potranno essere ricollocati al loro posto ma verranno esposti nel Museo archeologico di Stabiae “Libero D’Orsi”, presso la Reggia di Quisisana. Il progetto di restauro ha come obiettivo primario la restituzione di questo patrimonio alla fruizione pubblica.

Angelica Galonis

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