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Cronaca

Napoli, sequestra ambulanza per soccorrere un parente: fermato un uomo

Un episodio surreale è avvenuto oggi a Napoli. Protagonista un uomo che ha sequestrato un’ambulanza invece che chiamare i soccorsi.

Ennesimo episodio violento nel napoletano (via web)

Ha del surreale quanto avvenuto oggi nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, in provincia di Napoli. Invece che chiamare il 118 ed aspettare i soccorsi, un uomo del luogo ha preferito fare tutto da solo. Recandosi all’ospedale più vicino, ha prima minacciato e picchiato gli operatori, per poi farsi dare le chiavi dell’automezzo.

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Il racconto è documentato anche da Paolo Monorchio, presidente della Croce Rossa della città napoletana. Successivamente gli operatori hanno avvertito le forze dell’ordine in modo da rintracciare il veicolo. Grazie al sistema di videosorveglianza è stato possibile individuare e fermare l’uomo che si era messo alla guida del mezzo.

Napoli, la denuncia del presidente della Croce Rossa

Denunciata una grave situazione di degrado (Getty Images)

I veicolo si trovava nei pressi del quartiere dove viveva. Gli agenti hanno impiegato circa 40 minuti per individuarlo. E’ stato identificato e successivamente bloccato. Il veicolo è stato poi restituito agli operatori sanitari, che però non nascondono il rammarico per quanto avvenuto. Da molto tempo infatti devono fronteggiare continue minacce e rischi negli ospedali, con i casi di violenza che sono lontani dall’avere una fine.

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Attraverso le parole del presidente della Croce Rossa. Monorchio esprime così il suo disappunto sulla vicenda: “Abbiamo superato il limite della decenza. Mai fino ad ora era successa una cosa simile. Molti dipendenti sono ancora spaventati . Il rispetto delle regole in alcuni quartieri rimane ancora una chimera. Siamo spaventati ma anche stufi di questi comportamenti“. Parole molto difficili che richiedono una risposta immediata. Da tempo medici ed infermieri chiedono presidi di Polizia fissi all’ingresso degli ospedali. Senza di essi sarebbe difficile garantire il normale svolgimento dell’attività ospedaliera. In alcuni casi gli episodi si limitano a minacce o urla: in altri invece si arriva ad una vera e propria aggressione, con il pestaggio dei camici bianchi.

Valerio Esposito

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