Caso Mastrogiovanni, condannati i sei medici

Il tribunale di Vallo della Lucania ha condannato i sei medici del reparto di psichiatria dell’ospedale del comune in provincia di Salerno, coinvolti nella morte di Francesco Mastrogiovanni, il maestro elementare deceduto nell’agosto del 2009 dopo quattro giorni di ricovero.

I giudici del tribunale salernitano hanno condannato i sei medici, responsabili a vario titolo di omicidio colposo e falso ideologico: tre anni e sei mesi per il primario Michele di Genio; quattro anni per Rocco Barone, responsabile del reparto, e Raffaele Basso; tre anni per Amerigo Mazza e Anna Angela Ruberto; due anni per Michele Della Pepa, per il quale è stata chiesta la sospensione della pena; per tutti disposta l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Assolti invece i dodici infermieri del reparto.

La vicenda risale, come detto, al 2009: il 4 agosto di quell’anno Francesco Mastrogiovanni morì dopo essere stato tenuto per quattro giorni nel reparto di psichiatria del nosocomio di Vallo della Lucania in seguito a un trattamento sanitario obbligatorio. Le indagini portarono alla luce che l’uomo era stato tenuto in stato di contenzione per giorni, con mani e piedi legati a un lettino. Importante per la decisione del giudice è stato il video pubblicato qualche settimana fa da L’Espresso in collaborazione con l’associazione “A buon diritto” di Luigi Manconi in cui è mostrato il trattamento disumano cui era stato sottoposto Mastrogiovanni prima di morire.

La notizia della condanna è stata accolta con soddisfazione da Grazia Serra, la nipote di Mastrogiovanni che dalle pagine di ‘Repubblica’ afferma: “Non possiamo parlare di vittoria perché mio zio è morto, ma la speranza è che questa sentenza faccia giurisprudenza”. Sullo stesso tasto batte anche Giuseppe Galzerano, del Comitato verità e giustizia per Mastrogiovanni: “Per la prima volta la contenzione viene riconosciuta ma come strumento di tortura: è quello che ha detto esplicitamente il giudice. Sono soddisfatto perché con questa sentenza è stata ridata dignità a Franco. Entrare in possesso delle 88 ore di filmato è stato determinante”.

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