Capri, aumento tariffe: bloccato il porto

Capri si ribella all’aumento delle tariffe delle navi: i cittadini dei comuni dell’isola sono in rivolta contro il nuovo regime dei prezzi dei biglietti delle imbarcazioni entrato in vigore in settimana. Annunciata ieri con manifesti su cui si leggeva “essere isolani non può e non deve diventare un limite. Riprendiamoci il nostro mare e i nostri diritti”, questa mattina è scattata la protesta: bloccato il porto di Capri con diversi aliscafi a cui è stato impedito l’attracco, con l’Altair della Snav che è stato costretto a tornare indietro dopo essersi visto sbarrare la strada da un cordone di barche e motoscafi.

Sono circa mille le persone che manifestano contro l’aumento delle tariffe attuato dalla compagnie di navigazioni private: una protesta che è appoggiata anche dai locali commerciali dell’isola che sono rimasti chiusi fino alle 11 di questa mattina.

Solidarietà anche da parte della chiesa, con le campane che sono suonate alle 6 per dare il via alla protesta , cui hanno aderito anche le associazioni di utenti del mare e quelle di categorie; sostegno anche dalle amministrazioni comunali di Capri e Anacapri. La rivolta cominciata all’alba, andrà avanti fino all’imbrunire: da questa mattina soltanto sue aliscafi sono riusciti a partire, prima che barche e motoscafi recintassero di fatto il porto.

Nel corso della protesta ci sono stati anche momenti di tensione, quando sono arrivate da Napoli le forze di polizia: per fortuna però al momento non si registrano incidenti, con la situazione che è controllata da mare dai mezzi della Capitaneria di Porto. Raffaele Aiello, amministratore delegato di Snav, commenta così la protesta: “Stanno manifestando in maniera plateale per un aumento di venti centesimi. Noi non prendiamo contributi dallo Stato, se invece i cittadini vogliono difendere la Caremar che incassa milioni di contributi, facciano pure”.

 

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