Quarto cittadini indignati: “non siamo dei violenti”

Tutti in strada anche questa mattina a Quarto, dove i manifestanti si sono riuniti numerosi intorno al presidio permanente situato davanti la strada di accesso alla cava del Castagnaro, dirigendosi poi, verso la stazione di Trenitalia di Quarto, occupata per qualche ora, provocando non pochi disagi alla circolazione dei treni. Tutti poi di nuovo a presidiare la strada in attesa del responso della riunione in Prefettura, alla quale è stato invitato anche il sindaco di Quarto, Massimo Carandente Giarrusso.

Quasi ad ora di pranzo, arriva la notizia del rinvio a data da destinarsi. Vardè prende tempo, vuole valutare per bene la situazione ed in un’intervista ha dichiarato anche che sarebbe sul punto di lasciare il suo incarico di Commissario straordinario, date le difficoltà incontrate sul territorio. Persiste solo il blocco della Montagna Spaccata nel suo lato quartese, chiusa ormai da due giorni. La notizia ha destato un leggero sollievo negli animi dei cittadini, che vedono quantomeno rinviato l’incubo della discarica. Niente previsioni apocalittiche su Quarto per questo week end, ma i cittadini hanno deciso di non abbassare la guardia e continuare a presidiare il territorio fino a quando non si avrà la notizia ufficiale dell’abbandono del progetto di cava Castagnaro. Per domani infatti, è confermato un nuovo corteo di protesta, che farà seguito a quello improvvisato questa mattina da un centinaio di persone, tra di loro molti studenti, che da Quarto sono partiti alla volta di Monteruscello, per andare a sensibilizzare i cittadini delle cittadine limitrofe.

Cittadini indignati. C’è però una cosa che ha comunque rovinato questa mezza giornata di sollievo per i cittadini quartesi. Stamattina infatti girando tra i manifestanti era facile vedere gruppetti di persone intente a commentare le notizie che sono apparse su varie testate giornalistiche. In particolare molti dei manifestanti si sono lamentati per un articolo apparso su Repubblica, nel quale si parla di alcuni episodi di violenza che sembrerebbero essere successi ieri. Nello specifico nell’articolo si parla di saracinesche di negozi divelte e sassaiole contro le auto delle forze dell’ordine. Alcuni membri del comitato, da me incontrati, hanno voluto smentire queste notizie, a loro avviso, utili solamente a strumentalizzare l’opinione pubblica, nei confronti di persone che sono li per difendere il proprio territorio e la loro salute. In effetti basta farsi un giro tra la gente e vivere il presidio del Castagnaro, per accorgersi di come giovani, donne e soprattutto anziani, siano li da circa quattro mesi, sfidando il vento, il freddo, la pioggia ed il sole cocente senza mollare mai, sia di giorno che di notte.

Non siamo assolutamente persone violente che vanno in giro a devastare gli esercizi dei nostri stessi commercianti”, afferma una signora con tono leggermente stizzito da quanto ha appena letto sul giornale. “Vogliamo difendere il nostro territorio da chi ha deciso di devastarlo con un ecomostro, ma alla violenza brutale non ci vogliamo arrivare. L’occupazione della ferrovia di oggi, è un atto dimostrativo, che non ha recato nessuna conseguenza all’incolumità delle persone, se non qualche ritardo”. Scene di ordinaria amministrazione che è possibile osservare se si fa un giro al presidio del Castagnaro. “Dove sono tutti questi giornalisti che scrivono su di noi? Perché non vengono qui e non chiedono a noi le cose come vanno davvero?”. Domande legittime di persone che da mesi dormono poco o non dormono affatto, perché uniti da un comune spirito, quello di non abbandonare il presidio. Perché nonostante il rinvio di oggi la gente ha perso fiducia nelle istituzioni, che alternano promesse a false speranze, tornando periodicamente all’attacco, in un lento gioco di logoramento delle forze in campo. A Quarto questo lo hanno capito e non hanno nessuna intenzione di mollare perché, come cantano da mesi ormai, “il Castagnaro paura non ne ha”.

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