Stamattina in Viale Colli Aminei, presso il parco La Pineta, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris si è imbattuto nella rabbia di un gruppo di disoccupati organizzati afferenti alla sigla Bross che lo hanno assediato contestandogli di non aver rispettato gli impegni assunti in campagna elettorale, rivelandosi alla stregua degli altri politici (“bugiardo più bugiardo degli altri”) per aver dimenticato le promesse fatte al solo scopo di guadagnare voti. La protesta nasce dalla delusione di non essere stati impiegati nei progetti di raccolta differenziata dei rifiuti ed è stata organizzata in concomitanza con un evento simbolico: la consegna al primo cittadino, da parte dell’Asìa, del primo sacco di compost verde ricavato dalla raccolta differenziata urbana durante una manifestazione alla presenza dei bambini delle scuole elementari.
Gli insulti diretti al sindaco lo hanno accompagnato lungo il percorso fino all’auto, anch’essa assediata nonché colpita con manate, pugni ed un calcio sferrato da un senzalavoro.
Amareggiata la replica del sindaco che risponde dal suo blog personale: “Da sindaco e da democratico ho sempre dialogato con tutte le anime della città, compresi coloro che questa mattina mi hanno contestato e aggredito, perchè ho sempre rispettato il malessere sociale, cercando di comprenderne le ragioni e perfino le espressioni più aspre […]perchè vedo nell’articolo 1 della Costituzione un punto di rifierimento politico imprescindibile. Detto questo, tengo però a precisare che questa amministrazione non si lascia intimidire, soprattutto non scende a patti con chi pratica azioni di violenza…”
Proprio ieri sera de Magistris era stato ospite della prima puntata della nuova trasmissione di Michele Santoro, “Servizio Pubblico”, intitolata “Scassa la casta”, nella quale era intervenuto a difesa dei politici “con le mani pulite”, respingendo il concetto ormai diffuso che “in politica sono uno peggio dell’altro” e avvalorando con esempi tratti dalla sua esperienza amministrativa l’idea che si possa essere diversamente politici. Non la pensano evidentemente così i manifestanti di stamattina.
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