Dopo la messa in onda del film di Marco Risi, Fortapàsc, sull’omicidio del giovane giornalista Giancarlo Siani, la protesta non si placa a Torre Annunziata. Dal tam tam mediatico del social network più famoso del mondo, Facebook, parte l’appello e l’iniziativa corale del giornalista Salvatore Sparavigna, attraverso un gruppo dal nome: Torre Annunziata o Fortapàsc?
Sulla bacheca del gruppo si legge: “E’ palese oramai il divario tra chi considera Torre Annunziata ancora un “Fortapàsc” e chi invece ritiene di poter affermare che Torre non è più “quella” del film. […] E’ opportuno, a questo punto, approfondire l’argomento, forse una volta per tutte, così da poter sviscerare e magari esorcizzare, per ambo le parti in causa, questa paura o questa convinzione.”
“Ho deciso quindi, – continua Sparavigna – di realizzare un documentario che tracci in maniera netta ed evidente, una linea di comune accordo, dove sarà evidenziato ciò che definitivamente contribuirà a spostare l’ago della bilancia nella giusta direzione, affinché (spero) possa indicare una comune direzione.”
Attraverso questo progetto giornalistico si vuole così definire la situazione attuale, lo stato delle cose così come viene avvertito da chi Torre Annunziata la vive ogni giorno, fra la croce e delizia del quotidiano e gli spasmi temporali di un passato cruento di camorra e delitto, che ancora aleggia e, a volte, si impadronisce violentemente della cittadina oplontina.
“Confido molto sul supporto che può nascere anche da Facebook (si spera senza inutili e sterili polemiche) e dall’aiuto di tanti amici e concittadini che non hanno (ancora) perso la speranza di rimboccarsi le maniche.”
Il gruppo, che si professa assolutamente apartitico, vuole coinvolgere tutti quanti coloro che, attraverso un contributo concreto, volessero partecipare alla realizzazione dell’ambizioso quanto lodevole progetto documentaristico, mostrando così il vero volto della Torre dei nostri giorni, lontana o vicina che sia a quella di Siani del 1985.
