Dimenticati due turisti all’interno del Cimitero delle Fontanelle

Metti una visita al famoso Cimitero delle Fontanelle, nel quartiere Sanità a Napoli: di sicuro si tratta di un’esperienza unica, impattante nella memoria. Ma per due turisti italiani questa escursione è stata molto di più, visto che sono stati praticamente dimenticati all’interno del sito dai custodi che, finito l’orario di lavoro, hanno chiuso i cancelli e sono andati a casa. E’ accaduto ieri, quando un turista siciliano e una sua amica napoletana in gita alle grotte più suggestive delle città, stavano passeggiando con curiosità ed interesse fra le Anime Pezzentelle. Una parola tira l’altra, la particolarità del luogo che assorbe ogni attenzione ed è giunto l’orario di chiusura del sito. Così i due si sono avviati verso l’uscita ma, con enorme stupore, si sono trovati chiusi all’interno delle grotte, dimenticati dai custodi che non avevano controllato se all’interno fossero ancora rimasti dei turisti.

I due turisti hanno così chiamato aiuto ma invano e così, grazie ad un cellulare, hanno avvertito la polizia. Ma qui comincia la vera odissea fra un tam tam di telefonate diviso fra competenza, responsabili e soccorritori, il tutto per far trascorrere agli ignari escursionisti l’ora più interminabile della loro vita.

La polizia ha avvisato, dopo la telefonata di soccorso, la municipale. Questa a sua volta ha chiamato i dipendenti comunali delle catacombe, che però hanno slittato l’incarico alla Napoli Servizi, in quanto è quest’ultima a detenere le chiavi. Squilli di telefono a vuoto prima che qualcuno rispondesse e si rendesse operativo per aiutare i turisti. Dopo oltre un’ora arriva finalmente un dipendente comunale ad aprire l’inferriata delle cave e a liberare i “prigionieri”, mentre sul campo erano accorsi già i vigili de lfuoco per sfondare la cancellata.

I turisti stavano bene, a parte un po’ di shock dovuto alla situazione: certo, a chi piacerebbe rimanere chiusi all’interno di un cimitero? Però è anche vero che i due si sono goduti una visita senza ressa… Ah, questi favoritismi!

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