La Dia apre un’inchiesta sulla catena ristoranti ” Regina Margherita”

Sono stati posti sigilli giudiziari  per importanti locali di Napoli ed alla catena di ristoranti “Regina Margherita”. La maxi-operazione è guidata dalla Dia (Direzione Investigativa Antimafia), la quale sta operando grazie alle dichiarazioni del “pentito” Salvatore Lo Russo. Sono legati a tale inchiesta due nomi di spicco: l’ex- campione del mondo Fabio Cannavaro e il dirigente della squadra mobile della questura di Napoli Vittorio Pisani. Fabio Cannavaro, che al momento non è inquisito, ha visto sequestrate le sue quote societarie e ha dichiarato alla questura: “Ho conosciuto Marco Iorio sei o sette anni fa e dopo circa un paio di anni sono entrato in società con lui nel ristorante di Napoli ‘Regina Margherita’, acquistando il 10 per cento delle quote della società“. L’ex- campione del mondo ha, inoltre, dichiarato di non conoscere altri membri della società, ma di essersi semplicemente fidato dell’imprenditore e di essersi proposto lui stesso a Iorio, per diversificare i propri investimenti.

Marco Iorio, invece, è accusato di essere a capo di un’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio, al trasferimento fraudolento di valori, alle false comunicazioni sociali e alla corruzione di pubblici ufficiali. E’ anche accusato di aver impiegato nelle sue attività il denaro del boss del borgo Santa Lucia e dell’ex capo-clan Salvatore Lo Russo. Lo Russo ha, infatti permesso numerose indagini grazie alla sua collaborazione con la giustizia che continua dal 12 Ottobre scorso;  le sue parole hanno dato avvio alle indagini anche nei confronti di Vittorio Pisani, con il quale aveva rapporti dal ’90 accusandolo di aver rivelato all’imprenditore Iorio notizie relative all’inchiesta sul suo conto, consentendogli non solo di sottrarre beni sotto sequestro ma anche di depistare le indagini.

Mentre le indagini continuano, nello scorso fine settimana i lavoratori della società sono scesi in piazza per manifestare pacificamente contro la chisura dei ristoranti, la quale ha tolto il posto di lavoro a moltissime persone, come ribadisce lo slogan della protesta: “Regina Margherita Group: pane quotidiano per tante famiglie. Ridatecelo!!!”.

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